Avendo la sventura di leggere le “pagine culturali” de La Repubblica ci si imbatte in memorabili esempi di propaganda sionista che, come ben sanno i lettori del Buio, risultano tanto più viscidi se a scriverli è la cosiddetta stampa di sinistra.Nel mirino, un articolo di Adriano Prosperi, definito "pennivendolo". Approfondimenti qui.
2 commenti:
Oddio, per come l'ha messa giù l'autrice del post, non ha nemmeno tutti i torti (ma io non ho letto l'articolo de la Repubblica). In particolare, trovo veramente ridicola la frase di Prosperi: "La cronaca recente della minacciata introduzione in Francia delle definizione di genocidio per gli armeni con le connesse sanzioni per chi lo nega ha mostrato la deriva inerziale della tenenza a generalizzare e dunque ridurre la Shoah a una delle tante pagine nere della storia, passata presente e futura". E per quanto trovo stupido il suggerimento di Il Buio di non leggere a priori il libro recensito da Prosperi, non posso che condividere la conclusione: "In una società pienamente consapevole chiunque proponesse delle teorie indimostrabili o facilmente “ridicolizzabili” (quindi non solo quelle dei negazionisti), non avrebbe automaticamente diritto di parola, non potrebbe fregare nessuno. Invece, questa società, che fa della menzogna il proprio credo, ha bisogno di stabilire a priori e di imporre cosa sia giusto e cosa sbagliato e lo fa esattamente per il motivo opposto: perché gli fa comodo che l’ignoranza rimanga salda in modo da perpetrare il proprio dominio".
è assurdo e deleterio l'invito a non leggere un qualsiasi libro. ma giusta la definizione di Prosperi, "pennivendolo", moralista pronto a vendersi a seconda delle contingenze. adesso sembra essere in fase filo-ebraica. vedi suo ultimo libro Il seme dell'intolleranza (notare titolo accattivante) sui fatti di Granada 1492, che dimostra che anche come storico il personaggio sia sempre stato incline a forzare la mano per vendersi meglio...ma questa è una storia troppo lunga...
Posta un commento