Non è più una Repubblica per Scalfari. Il grande vecchio, il Fondatore del giornale-partito che da sempre indica la rotta del giustizialismo nazionale da un po’ di tempo sembra diventato un ospite ingombrante, tollerato, sulle pagine che a lungo a diretto. Lui da una parte, a difendere il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dagli attacchi velenosi della magistratura siciliana, dai tentativi di coinvolgerlo, seppure di striscio, nella melma della “trattativa” tra stato e mafia. E il quotidiano diretto da Ezio Mauro a remare dall’altra, con i giudici, sostenuto dalle firme più prestigiose come ieri il costituzionalista Gustavo Zagrebelsky, autore di un attacco frontale al Capo dello Stato, accusato nemmeno tanto sottotraccia di indebolire la magistratura.prosegue qui
sabato 18 agosto 2012
Fuoco amico a Largo Fochetti?
Non è più una Repubblica per Scalfari. Inizia così un articolo di Massimo Crippa sul sito ilsussidiario.net in cui l'autore sostiene apertamente che il Fundadòr sembra essere diventato un ostacolo ingombrante per il resto della dirigenza di Largo Fochetti. Leggete qua:
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