martedì 7 agosto 2012

Pensierino della sera sulla necessità di insistere sul colonnino Tette&Culi.

Il nostro amico Nonunacosaseria è tornato su uno dei dilemmi che piú lo attanagliano, quello del colonnino Tette&Culi di repubblica.it:

Tutto è cominciato con un tweet di Maurizio Crosetti, bravissimo giornalista di Repubblica:
“sembra che alcuni giornalisti non abbiano mai visto un sedere in tutta la loro vita”.
Controcanto ironico di Emilio Marrese:
“eppure se ne leccano tanti”.
Poteva mancare lo sconosciuto blogger che si inserisce nella conversazione creando la polemica? No, che non poteva mancare. E così ho stuzzicato entrambi:
“ditelo anche ai vostri colleghi che curano il boxino di destra del sito web di repubblica”.
Evidente riferimento alla colonna della home page del quotidiano sul quale scrivono, spesso dedicata a culi, tette e gossip vario.
Mi ha risposto Marrese. Così:
“come no, non appena da spa diventiamo onlus”.
Ora, io non ho i dati sugli accessi alle varie pagine del sito web di Repubblica, ma presumo che quelle notizie e quelle foto siano cliccate parecchio, altrimenti Marrese non mi avrebbe replicato in tale maniera. Ma domande ne sorgono tante.
Le prime che mi vengono in mente sono le seguenti.
* Davvero sono così tanti quelli che navigano sul sito web di Repubblica (o del Corriere) solamente per vedere la chiappa di una bionda?
* Se la colonna di destra della home page di Repubblica alzasse un po’ la qualità – pur mantenendo la leggerezza di fondo – davvero avrebbe meno click?
* Per aumentare il numero di pagine visualizzate che la Manzoni può vantare quando cerca gli inserzionisti non basterebbe già il trucchetto delle gallerie fotografiche inutili (quelle dove la solita immagine è riprodotta tot volte o magari c’è l’annuncio “tutte le foto” che rimanda a immagini che niente c’entrano con la notizia)?
* Per quale motivo i siti dei quotidiani stranieri più autorevoli non sentono la necessità di ricorrere a simili espedienti per aumentare il numero di pagine visitate e incrementare gli introiti pubblicitari? Sono forse delle onlus?
* Ma, soprattutto, in epoca di youporn e redtube, ha ancora senso pubblicare la foto di una donna in bikini per attrarre lettori?

3 commenti:

illustrAutori ha detto...

sempre ineccepibile... ahinoi

Anonimo ha detto...

Sarebbe interessante sapere la percentuale di clic sulle notizie e quelle sulla sezione tette e culi. Potrebbe essere un confronto imbarazzante. Resta la domanda fondamentale: perché le tette e i culi sulla edizione di carta non ci sono?

Segnalo tra l'altro le "ferie lunghe" di Augias, che agli inizi di agosto si è congedato così "La rubrica sospende per alcune settimane. Riprenderà il 5 settembre" (cito a memoria). Alcune settimane quante sono? Due, tre? I questo caso sono 5, più di un mese! Augias è bravo ma è anche quasi ottuagenario (77 anni), se non ha voglia di scrivere lasci il posto ad altri, sono sicuro che ci sarebbe la fila. Questo vezzo italiano dei giornali di chiudere per "ferie" per un mese e più (per non parlare della rai che chiude tutti i programmi a marzo per riprenderli a ottobre) lo trovo scandaloso. Come se gli italiani andassero tutti in ferie per mesi (ma quando mai, oltretutto in questi tempi di crisi...). Insomma i giornali mi sembrano ancora lenti, vecchi, ancorati a vecchie rendite di posizione ormai anacronistiche. Le notizie non vanno in vacanza. E se pensano che bastino le tette e i culi per stare a galla si fanno grosse illusioni.

Michele R. ha detto...

ammetto di essere uno tra quelli che ogni tanto una sbirciata alla "colonna infame" - mi pare che era stato lo stesso NUCS a chiamarla così tempo fa - ma concordo al 100% con le sue osservazioni. Mi fa poi specie che il quotidiano abbia condotto (giustamente) una campagna anche moralistica contro B., ma poi non si comporti di conseguenza: A Pisa si usa dire cencio dice male di straccio.

Saluti, Michele R.