giovedì 27 settembre 2012

Osservatorio Prime Pagine.


3 commenti:

mad283 ha detto...

L'orrore, l'orrore...

ilaria ha detto...

Premesso che la pena è spropositata rispetto al reato trovo questa difesa "castale" aberrante.
La libertà d'opinione è sacrosanta se non lede il principio primo del giornalismo: informare sui fatti reali. Ma se si approfitta del proprio piedistallo per distorcere la realtà e disinformare anziché informare non vedo proprio perché si debba scomodare il regime d'intimidazione e il bavaglio preventivo (come scrive oggi Valentini).
Come al solito Serra mostra di essere una persona altamente equilibrata al contrario di altri suoi colleghi.

mad283 ha detto...

Tra l'altro - oltre al fatto che il reato di diffamazione non è un reato d'opinione perché è relativo ai fatti e non alle opinioni ad essi collegate - c'è anche un'altra cosa che io trovo importante ma che è sfuggita (?) a tutti quelli che difendono Sallusti: lui non è stato condannato per omesso controllo, ma per quella che nel calcio sarebbe "responsabilità diretta". Lui era il direttore responsabile, e quindi aveva la totale responsabilità legale di tutto ciò che non era scritto da un giornalista, e in particolare ha la paternità e la responsabilità di tutti gli articoli non firmati. L'articolo in questione è firmato con uno pseudonimo, e di conseguenza - legalmente - è come se fosse stato scritto personalmente dal direttore. Lo stesso succede quando a scrivere è un non giornalista: la responsabilità legale è solo ed esclusivamente del direttore editoriale (e in alcuni casi anche dell'editore, a dir la verità). Per cui, niente reato d'opinione e niente omesso controllo: diffamazione pura e semplice.
Che poi 14 mesi di galera siano troppi è un altro paio di maniche, ma io francamente non mi sento di dire che un giornalista che si rende consapevolmente colpevole di diffamazione meriti solamente una multa e una censura da parte dell'Ordine.