domenica 30 settembre 2012

Sondaggione: votate gli articoli PPR+ e PPR- di agosto.

Ecco gli articoli da votare per le due categorie, in rigoroso ordine cronologico.
Vi ricordiamo che si vota sempre qui a destra sotto alla pubblicità.

Buona lettura e buon voto!








Paolo Rumiz, reportage Viaggio lungo il Po. “L'Italia ha abdicato alle sue acque, non le frequenta, non le naviga, non le conosce più, le fa degradare e se le lascia portar via. Il crimine lo sa, e così sul più grande fiume d'Italia hai bracconieri, passaggi di droga, trafficanti e contrabbandieri. Gente che, se ti avvicini, ti fa con il segno del coltello sotto la gola. Sul Po si può fare tutto, e anche noi l'abbiamo imparato in fretta. Potevamo attraccare, attendarci su qualsiasi riva, accendere fuochi su ogni isola come in un racconto di Mark Twain. Il fiume non ha rotonde, non ha tangenziali. Non ti depista e va dove deve andare. Non lo imbrogli e non lo imbrigli. Se lo fai deborda, si gonfia, te la fa pagare. Il fiume odia il cemento e chiede il suo spazio. Il fiume di pianura poi, dilaga e non rispetta i confini”. L’annuale, meraviglioso viaggio di Rumiz lungo il nostro Paese, che impreziosisce, rendendola unica, la lettura di Repubblica. Quest’anno il giornalista-viaggiatore triestino si è superato navigando il Po dalla sorgente al delta: un viaggio lungo 700 chilometri, raccontato in 25 puntate, che ci ha portato a conoscere una realtà dimenticata dalle Istituzioni e ignorata dalle popolazioni che vi vivono accanto. Grazie Paolo.

Emanuela Audisio, articolo del 7 agosto L'altra versione del Black Power. La dominatrice in assoluto delle cronache olimpiche di Repubblica. Il consueto, maestoso, inimitabile mix di scrittura scintillante, padronanza della tecnica, fine conoscenza dell’animo di atleti ed atlete, che ha reso il racconto delle imprese sportive nel nuoto e nell’atletica un momento irrinunciabile delle letture di quei giorni. “Boltesque. Ora è diventato anche un aggettivo. È l' atleta del 21esimo secolo. Ultradimensionale, oltre lo sport, oltre la nazionalità. La sua è una performance artistica. Body art in movimento. La tempesta perfetta. L'unico al mondo a scendere sotto i 9"70. Gli altri non ce la fanno, si spezzano se solo provano a stargli dietro”.

Massimo Giannini, articolo del 7 agosto Mediobanca, l'autodifesa di Nagel "La guerra c'è ma io ero contro Ligresti". Un mese spettacolare per il Vice-Diretùr che ha spaziato in lungo e in largo con indiscusse autorevolezza e competenza. Dalle belle, e ampiamente citate, interviste al Governatore della Banca d’Italia Visco e al Ministro dell’Economia Grilli alla pubblicazione in esclusiva dell’atto di accusa della Consob sulla scandalosa gestione della società di assicurazione Fondiaria-Sai da parte della famiglia Ligresti. Ed è proprio su questo versante che Giannini mette a segno uno scoop veramente notevole quando riesce a raccogliere lo sfogo dell’AD di Mediobanca, Alberto Nagel, tradizionalmente rispettoso del precetto di Enrico Cuccia per il quale “il peccato veniale per un banchiere è scappare con la cassa, quello grave è parlare”. Grande Giannini!

Francesco Merlo, articolo del 23 agosto Il crollo di Alemanno sotto il muro del Pincio “Lo sgretolamento del muro del Pincio sgretola anche Alemanno e scopre una Roma a rischio Sudamerica, piccola capitale con tutti vizi della megalopoli, dalle favelas alla violenza quotidiana, alle mafie ai debiti quarantennali con le banche per costosissime metropolitane che non si faranno mai (...). Ecco perché quel muro che crolla ci avverte che probabilmente non basta più discaricare Alemanno”. L’ennesimo danno subìto dal patrimonio archeologico della città per “incuria ordinaria e vandalismo amministrativo” dà al grande Merlo la possibilità di raccontare da par suo il degrado della città di Roma sotto la fallimentare gestione di Alemanno. “(...) da applausi a scena aperta. Quindi candidato d'imperio al PPR+” (Barbapapà).

Ezio Mauro, editoriale del 24 agosto Un giornale, le procure e il Quirinale. Il dibattito sull’inchiesta della procura di Palermo sulla trattativa Stato-Mafia genera una spaccatura che porta Repubblica contro il Fatto Quotidiano e Scalfari contro Zagrebelski in un contrasto di opinioni raramente visto sulle pagine del nostro giornale. A rimettere ordine e silenziare il chiacchiericcio soddisfatto degli avversari ci pensa il Diretùr con un editoriale fermissimo in cui ribadisce la linea del giornale, ovviamente allineata con la difesa di Napolitano effettuata dal Fundadòr, e rimette in riga e al proprio posto tutti quei movimenti, partiti, giornali che per una ventura chiamata Berlusconi si sono ritrovati in questi anni in un campo che non gli è proprio. E’ un bel direttore! (cit.)

Dario Cresto-Dina, intervista a Valentina Cortese del 24 agosto Valentina Cortese e i sensi della vita: "L'amore è uno stile, bisogna volare alto". La lunga inchiesta Parlami d’amore pubblicata nella sezione Cultura vive uno dei momenti più intensi ed emozionanti nel bel colloquio del Vice-Diretùr (con delega ai sentimenti) con l’attrice Valentina Cortese. “L'amore è uno stile di vita. Io l'ho vissuto e l'ho recitato. Il teatro lo fai per alcune ore al giorno, nel resto del tempo che fai, non vivi? A me non piace parlare d'amore, mi piace farlo. Ci faccia caso, le persone che non sanno amare parlano sempre d'amore".

Concita De Gregorio, reportage del 27 agosto Taranto,la rivolta delle vedove "Mai più ricatti tra lavoro e salute". Lontana dalle dimenticabili distrazioni olimpiche e dalle superflue incursioni tra sport e cinema, Concita finalmente torna a fare il suo mestiere con la sapienza e l’intelligenza che la contraddistinguono: raccontare l’Italia. Due intense pagine sulla tragedia dell’Ilva e della popolazione tarantina oppressa da una scelta inaccettabile, quella tra salute e lavoro. Concita dà voce alle sofferenze, patimenti e lutti locali in un reportage tosto e serrato. “Cosa c'è di diverso è che gli muoiono in mano i figli bambini e ora sanno perché. Che non possono mangiare il formaggio delle loro pecore né le cozze del loro mare. Che i pediatri negli ospedali congedano le puerpere raccomandando omogeneizzati al posto delle prugne cotte. E latte in polvere anziché quello del seno perché nella frutta degli alberi e nel latte delle madri c'è il veleno, e ora sanno qual è”. “è da PPR+” (Vito).

Jenner Meletti, articolo del 29 agosto “Pronti a fare i matti per salvare il lavoro" sottoterra tra i minatori ribelli del Sulcis. Il cronista emiliano, sempre in giro per l’Italia per dare voce al malessere che la crisi sta diffondendo ovunque, è in un luogo ad alta visibilità, le miniere del Sulcis. Da lì, o meglio dal sottosuolo, ci racconta un’altra storia di disperazione e prospettive cupe. Una prosa asciutta che non concede nulla alla retorica, ma molto alla conoscenza dei fatti e delle persone. “C'è uno striscione, davanti alla miniera di Nuraxi Figus, il nuraghe del fico. "Non fateci perdere la ragione... e la ragione di vivere". Guardi le facce dei minatori che escono dal ventre della terra e le facce di chi entra nel "pozzo" per continuare l'occupazione della miniera, e capisci che la ragione si può davvero perdere. "Vede, siamo così disperati da dover difendere con i denti un lavoro da disperati. La miniera non è una fabbrica, è una società a parte, solidale ma molto dura". “Oggi il giornale deve concentrare le proprie energie a raccontarci seriamente questo Paese. Come fa molto meritoriamente Jenner Meletti da sempre e ancor più oggi con l'articolo sui minatori sardi.” (Barbapapà).








Concita De Gregorio, articolo del 2 agosto Una haka per diventare squadra il patto delle divine del fioretto. Forte delle esperienze maturate in campo calcistico (spagnolo), tutte premiate con PPR-, la dolce Concita si catapulta senza ragione a Londra per raccontare le donne in gara, quasi sempre (fastidiosamente) trattate come sorelle minori. La beffa più grande, per Concita, è stata quella di essersi vista sfilare la cronaca della gloriosa vittoria della squadra femminile del fioretto, da lei amorevolmente accudita per qualche giorno, dalla tronfia penna di Zucconi. Ubi maior...

Vittorio Zucconi, articolo del 3 agosto Le invincibili del fioretto un altro oro stracciando tutti. Poteva mancare all’appello degli inviati alle Olimpiadi il senatore Vittorio? Quale miglior evento delle Olimpiadi per spargere della stucchevole retorica, come nello stile zucconiano? E qui il nostro inanella articoli su articoli di puro colore e nessun valore, facendosi notare anche per il peggior incipit di un pezzo olimpico: “Ho visto nascere una medaglia d' oro italiana. E non potevano che essere donne a farci vivere qualcosa che pochi fortunati fra noi hanno mai visto nella vita o vedranno mai da vicino, ansiosi e poi eccitati come padri in reparto maternità”. Basta, per carità!

Curzio Maltese, articolo del 12 agosto Dream Team Messico, fischi e lacrime per il Brasile. Partito con un paio di interessanti articoli che potevano anche giustificarne con un po’ di benevolenza la presenza olimpica, il buon Curzio indossa ad un certo punto i panni del cronista sportivo con esiti assai modesti – tipo il banale racconto della finale di tennis o la cronaca della finale di calcio, pallidissimo resoconto rispetto all’informato articolo dell’esperto Enrico Currò sul medesimo tema. Curzio, lascia stare lo sport!

Natalia Aspesi, articolo del 21 agosto Il ritorno di Batman eroe solitario e dark nel fracasso di Gotham. Ancora una segnalazione negativa per la sezione di critica cinematografica: la grande Aspesi viene colta in fallo dai feticisti con una recensione poco riuscita sull’ultimo film di Christopher Nolan su Batman. Niente da fare per la senatrice di Repubblica che tra refusi, ineleganti rivelazioni sulla trama e solita definizione per il cinema americano (“fracassone”) rivela una modesta capacità di “leggere” certi film. “(...) la Aspesi è da condannare per la bruttura dell'articolo che ha scritto” (mad283). “Concordo con mad283 sulla bruttezza della recensione aspesiana, che contiene anche diversi refusi” (GPP). “(...) l'antico vizietto di raccontare particolari della trama che sarebbe stato meglio non svelare...beh, questo a Natalia proprio non glielo perdono” (Piazza Indipendenza).

Enrico Franceschini, articolo del 27 agosto Da Cage a Johnny Depp svendesi atollo per vip. La solita, utilissima corrispondenza da Londra: atolli per Vip...

Ricordiamo che per segnalare articoli per il sondaggio mensile potete scrivere a enricoporrochiocciolafastwebnet.it oppure lasciare un commento in un post, anche se OT.

Si ringrazia Barbapapà per la collaborazione ai testi e alla selezione degli articoli.

2 commenti:

ilaria ha detto...

Caro Barbapapà la decisione di escludere Scalfari dal sondaggio di agosto non mi trova affatto d'accordo. Ti ricordo che un vivace dibattito si era palesato anche tra noi pipierrini e mi sembra di ricordare di non essere stata la sola a dissentire sugli editoriali domenicali. Per tanto indico uno sciopero del voto e salto il giro.

Barbapapà ha detto...

Fosse per me, cara Ilaria, il Fundadòr non potrebbe mai essere candidato al PPR-...

In generale, la regola che ci siamo dati è di candidare articoli sui quali il giudizio dei lettori pende inequivocabilmente da una parte (PPR+ o - che sia). Di fronte, invece, ad un articolo sul quale i giudizi si contrappongono, preferiamo non candidare.
Nel caso da te citato, è vero che l'editoriale di Scalfari fu criticato da diversi blogger ma è altrettanto vero che ebbe il sostegno di altri feticisti. Da qui la decisione di non prenderlo in considerazione (neanche per il PPR+, come a me sarebbe piaciuto...).

Mi dispiace che tu abbia deciso di saltare un giro. Non condivido, ma rispetto la tua decisione.
Ti aspettiamo con fiducia al sondaggio di settembre.