Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Muore un soldato italiano, e le testate online saccheggiano la sua pagina facebook prendendo le sue foto personali. Cercano le più struggenti e le mettono nell'articolo, anzi ci fanno una gallery apposita che garantirà molti click buoni per gli inserzionisti.
Equivale a Corona che entra nella casa di Avetrana passando per la finestra, cercando lo scatto dello scoop, senonché è un gesto molto più vile
Nulla di nuovo, nulla che non facciano tutti nel nuovo rampante mondo dell'editoria web, ok, non m'interessa.
Voglio solo sapere: come si fa a fermare questa cosa?
Boicottaggi, lettere indignate, assalti hacker, non so, ditemi anche voi.
Stefano
5 commenti:
La verità è che è una cosa illegale.
Qualsiasi foto caricata su Fb, pubblica o privata che sia, cede il copyright a fb diventa di sua proprietà, quindi i giornali non le possono usare come stanno facendo, a meno che non abbiano accordi commerciali con Fb, ma ne dubito.
E' capitato un fatto identico in ufficio da noi, un evento organizzato a Berlino da un gruppo di ragazzi, tra cui la mia collega, e Repubblica che pubblica ne foto, scattate dalla mia collega e prese dal gruppo facebook degli organizzatori, senza che nessuno di loro fosse stato avvertito. Lei si è arrabbiata e non poco, quando poi le ho detto che era normale e che i giornali italiani lo fanno anche con i morti, non ci voleva credere.
semplicemente non creando un profilo facebook. la privacy in rete è una stronzata megagalattica.
pur essendo d'accordo al 1000% con il post e Valentina, straquoto Anonimo...
Scusate, ma questi alti lamenti scandalizzati li trovo ridicoli, in epoca di Internet. Mettere una foto o qualsiasi dato personale in Rete è come metterli su un tabellone nella piazza del paese. Nessuno ti obbliga a farlo, ma se lo fai poi non lamentarti se qualcuno te li copia o te li ruba. Se il tipo di cui sopra non avesse voluto che le sue foto finissero sui giornali o su qualche sito avrebbe potuto tenerle per sè piuttosto che metterle sul Feisbuc
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