mercoledì 24 ottobre 2012

Barbara Spinelli e la rottamazione maleducata.

Apprendo su Repubblica di oggi che alla Spinelli non piace la parola “rottamazione”, troppo maleducata, strascico del linguaggio berlusconiano, meglio sostituirla con un più legittimo cambiamento o trasformazione. 
“Vale la pena ripercorrere la storia di questo vocabolo, tanto più cruento in un paese fragile (…) perché lo sgarbo non è episodico ma ha radici in una sistematica denigrazione dei più anziani: nei luoghi di lavoro e nella politica.”   
E via con un excursus di insulti nei confronti di illustri e anziani  padri nobili: Bobbio, Montanelli, Montalcini.

L’articolo è in buona parte condivisibile tanto più che la Spinelli ammette che il dibattito è necessario e il conflitto legittimo. Mi chiedo però perché l’umiliazione, la denigrazione e lo svilimento di un’ intera generazione, la nostra,  non debba meritare la stessa attenzione (e qui l’excursus di insulti sarebbe ben più lungo). 

Mi chiedo chi abbia portato questa estenuante questione del conflitto generazionale fino all’esasperazione se non chi detiene il potere da un quarto di secolo, da chi siede in decine di cda contemporaneamente, da chi ha messo sulla sua esperienza un’ipoteca a vita, da chi dà per scontato che la dirigenza in questo paese debba essere sempre nelle stesse mani, da chi ha usufruito di tutti i diritti in ambito lavorativo per poi farne carta straccia per chi verrà dopo di lui, da chi esce dalla porta per prendere la liquidazione per poi rientrare dalla finestra e prendere tutto il resto.

Ma come si fa a dire alla nostra generazione “moderiamo i toni” e a non capire la portata dell’indignazione e dell’esasperazione che ci portiamo dentro? Sono 20 anni che parliamo di cambiamento e trasformazione e nulla è cambiato, ora che l’asticella della sopportazione ha finalmente raggiunto l’apice e molto educatamente ci incazziamo e molto giustamente parliamo di rottamazione qualcosa comincia a cambiare veramente. Le parole hanno un peso e quando serve vanno usate.

Ilaria

7 commenti:

Anonimo ha detto...

come sempre ilaria sei da sposare!

Sergio ha detto...

Leggo su Repubblica che anche la Santanché parla di rottamazione...
Se questo è il nuovo meglio il vecchio ... ops no lui! forse boh! Dalla padella alla brace.

Frank ha detto...

Candiderei Ilaria al commento PPR+.

ilaria ha detto...

grazie Frank e anonimo :)

Michele ha detto...

Mi ritengo anch'io un giovane (vale se ho quasi 44 anni?) incavolato con questa classe dirigente incollata a vita alle loro poltrone. Tuttavia allo stesso tempo mi irrita non poco la parola rottamazione, la trovo un'insolenza gratuita che di sicuro non ci fa sembrare migliori delle persone a cui questa parola è indirizzata.

ilaria ha detto...

Sarà insolente quanto vuoi ma gratuita proprio no. Guarda che il discorso non è solo politico è soprattutto sociale. Ti dico per esperienza, avendo girato molte aziende, che c'è un mondo parallelo fatto di giovani pieni di idee, pronti a rischiare, a inventare, ad investire, spesso reduci da un lungo periodo all'estero. Un'energia enorme bloccata da una generazione che crede di essere eterna e padrona del futuro. Basta fare un giro nel resto d'Europa per capire quanto sia stagnante questo paese, quanto puzza di naftalina. Abbiamo chiesto per anni che ci venisse dato spazio, adesso è ora di prendercelo. Credi che se non fossero stati usati dei termini così forti (e non c'è solo la rottamazione ma anche il vaffanculo di Grillo) avremmo sfondato il muro dell'indifferenza? A chi conviene continuare a dire che questo è un linguaggio di destra? Non di certo a questa sinistra.

Anonimo ha detto...

Ilaria fot president! Altro che Renzi.