Il disastroso campionato del Milan comincia a seminare nervosismo fra i tifosi, alcuni dei quali in preda a un comprensibile sconforto ormai litigano fra loro invece di prendersela con gli interisti come hanno sempre fatto. Vedi il caso di Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, che su istigazione del suo capo Roberto Maroni le ha cantate chiare a Roberto Formigoni. “Se vuoi continuare a fare il presidente della Lombardia – ha intimato in quel di Venezia – o ci dai retta e togli i ticket sanitari e aiuti le imprese agricole, o tutti a casa e ridiamo la parola ai cittadini, perché tirare a campare non è da noi”. Ecco, ridiamo è l’espressione giusta. Stiamo ridendo da mesi, infatti, da quando è cominciato questo battibecco fra milanisti disperati. Forse scherzano, o hanno accantonato l’ideologo Gianfranco Miglio per seguire il verbo dei fratelli Marx. Controllate anche voi su Google, è divertentissimo. Un giorno Salvini&Maroni danno l’ultimatum a Formigoni, e il giorno dopo fanno pace. La battuta migliore, finora, l’ha detta Formigoni (era estate): “Siamo due partiti diversi, ma siamo una squadra unita e compatta per dare risposte ai cittadini”. Dovrebbero ammettere, questi tre tifosi depressi, che anche per loro vale il motto del Milan di oggi. Che è, appunto, tirare a campare.
martedì 9 ottobre 2012
E infine le Ventirighe di Fabrizio Ravelli, per chiudere il trittico milanese.
Siccome non c'è due senza tre, chiudiamo la rassegna del dorso meneghino di Repubblica segnalando la rubrica del martedì dell'ottimo Fabrizio Ravelli, Ventirighe, che oggi parla, guarda caso, anche del Celeste.
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