mercoledì 21 novembre 2012

Battere il ferro.

Ci rendiamo conto che l'argomento è molto scomodo. Scomodissimo. Ma vogliamo tornare ancora sulla censura a Piergiorgio Odifreddi per alcune precisazioni e considerazioni di cui vogliamo rendere partecipi tutti i pipierrini, soprattutto quelli pigri che non leggono i commenti, che a volte sono la vera linfa vitale di questo blog:

L'editore di repubblica è di origine ebree, ma una riflessione su quando avviene in palestina da 60 anni(?) (o forse sarebbe meglio dire da 4000 anni), andando oltre la propria discendenza credo che sia in grado di farla. Soprattutto quando ci sono certe testimonianze come quella oggetto del post. 
Non so se la censura a PGO sia stata voluta direttamente dall'editore, o dai vertici del giornale in suo ossequio. Certo è che per chi, in questi anni di Berlusconite, si eretta a paladino come ha spesso e volentieri fatto repubblica del diritto alla libertà di stampa, la vicenda del matematico è una bella capriola.  
E' una mia forte convinzione che la forza dei numeri che ricordava il matematico nel post rimosso (e non solo quelli), gli atteggiamenti, e soprattutto la capacità di offesa, non sono cose che pendono a favore di Israele, che mi pare assai immemore di quello che il suo popolo ha subito in passato. Credo che il "non fare agli altri ciò che non vuoi che sia fatto a te" dovrebbe essere una ferrea regola in grado orientare le scelte degli uomini. Ma purtroppo non è quasi mai così. Michele R.

Pare che siano state le pressioni della comunità ebraica di Roma a sollecitare la rimozione.
Avendolo letto di sfuggita su un social network non sono però in grado di citare la fonte, sebbene l'ipotesi possa essere molto verosimile. Resta una grave macchia nera sul quotidiano che commentiamo giorno per giorno. Frank

40 commenti:

ilaria ha detto...

A me sembra assurdo che Repubblica venga accusata così duramente di non rispettare la libertà di pensiero e di parola o, peggio ancora, di inchinarsi alla prima telefonata indignata proveniente dalle alte sfere. La direzione di questo giornale ha spesso e per molte questioni fatto capire da che parte sta ma ha sempre dato la parola a tutti per dire e argomentare il contrario.
Sulla questione specifica le critiche al governo israeliano non sono mai mancate, l'ultimo esempio il bellissimo pezzo della Spinelli di oggi, come sono state riportate le deliranti dichiarazioni di alcuni esponenti dell'intellighenzia israeliana. Ma chiedere ad un giornale di assumersi la responsabilità di parole che vanno oltre la libera opinione è chiedere troppo.

mad283 ha detto...

Ilaria, ma basterebbero da parte de la Repubblica cinque righe di spiegazione per fugare i sospetti (o confermarli, eventualmente...). Quello che è successo è un caso evidente di censura, ed è grave non per il contenuto dell'articolo ma proprio per il fatto - sottolineato da Michele - che chi l'ha fatta si è eretto fino all'altro ieri a paladino della libertà di stampa. Troppo comodo difendere la libertà di espressione di chi esprime le tue opinioni.

Anonimo ha detto...

Ricorrere alla reductio ad Hitlerum (vd. Wikipedia) parlando della politica di Israele — come ha fatto Odifreddi — supera i confini della libertà di opinione e sconfina nell'antisemitismo puro e semplice; bene ha fatto Repubblica a censurare quel post offensivo.

ilaria ha detto...

Ma una testata non ha il diritto di rimuovere delle parole gravemente offensive dalle sue pagine anche se dette da un illustre intellettuale?
La questione non e' solo penale, il caso sallusti e' troppo recente per non tenerne conto, ma anche morale: dove finisce la libertà d'espressione? E' sempre tutto lecito? No, non lo e'.

mad283 ha detto...

Ilaria, certo che ce l'ha, il diritto, tant'è vero che l'ha fatto. Ma se questo diritto lo esercita per le ragioni sbagliate (le ipotetiche pressioni esterne invece che per reale convinzione giornalistica), allora non va bene: se ritieni un articolo pubblicabile poi lo difendi, non lo togli perché qualcuno si è sentito offeso. Se invece l'hai tolto perché ti sei accorto che qualcosa non andava spieghi ai lettori le tue ragioni e cosa non andava, e perché toglierlo invece che correggerlo era la cosa migliore da fare. Peraltro a me piacerebbe anche sapere chi ha approvato la pubblicazione dell'articolo, ma questo è un altro discorso.

Michele R. ha detto...

Nel post cancellato (mi auguro che i commentatori lo abbiano letto attentamente), PGO ha ricordato la strage delle fosse ardeatine eseguita sotto diretto ordine di Hitler, uccidendo 10 persone per ogni soldato tedesco caduto e ne ha fatto una iperbole con l'operazione Piombo fuso che dal 2008 a causato citando un rapporto ONU, la morte 1400 palestinesi vs. 15 soldati israeliani. Credo che anche una sola persona uccisa di qualunque parte sia troppa, d'altra parte mi rendo conto che può piacere o meno quello che PGO ha scritto e che ci sia chi si è sentito offeso, ma i numeri citati dal matematico, se corretti, sono assai crudi. Per i pigri che non lo avessero fatto riporto qui il testo rimosso dal Blog, e ognuno si faccia la sua idea.

Michele R.

Dieci volte peggio dei nazisti

Uno dei crimini più efferati dell’occupazione nazista in Italia fu la strage delle Fosse Ardeatine. Il 24 maggio 1944 i tedeschi “giustiziarono”, secondo il loro rudimentale concetto di giustizia, 335 italiani in rappresaglia per l’attentato di via Rasella compiuto dalla resistenza partigiana il 23 maggio, nel quale avevano perso la vita 32 militari delle truppe di occupazione. A istituire la versione moderna della “legge del taglione”, che sostituiva la proporzione uno a uno del motto “occhio per occhio, dente per dente” con una proporzione di dieci a uno, fu Hitler in persona.

Il feldmaresciallo Albert Kesselring trasmise l’ordine a Herbert Kappler, l’ufficiale delle SS che si era già messo in luce l’anno prima, nell’ottobre del 1943, con il rastrellamento del ghetto di Roma. E quest’ultimo lo eseguì con un eccesso di zelo, aggiungendo di sua sponte 15 vittime al numero di 320 stabilito dal Fuehrer. Dopo la guerra Kesselring fu condannato a morte per l’eccidio, ma la pena fu commutata in ergastolo e scontata fino al 1952, quando il detenuto fu scarcerato per “motivi di salute” (tra virgolette, perché sopravvisse altri otto anni). Anche Kappler e il suo aiutante Erich Priebke furono condannati all’ergastolo. Il primo riuscì a evadere nel 1977, e morì pochi mesi dopo in Germania. Il secondo, catturato ed estradato solo nel 1995 in Argentina, è tuttora detenuto in semilibertà a Roma, nonostante sia ormai quasi centenario.

In questi giorni si sta compiendo in Israele l’ennesima replica della logica nazista delle Fosse Ardeatine. Con la scusa di contrastare gli “atti terroristici” della resistenza palestinese contro gli occupanti israeliani, il governo Netanyahu sta bombardando la striscia di Gaza e si appresta a invaderla con decine di migliaia di truppe. Il che d’altronde aveva già minacciato e deciso di fare a freddo, per punire l’Autorità Nazionale Palestinese di un crimine terribile: aver chiesto alle Nazioni Unite di esservi ammessa come membro osservatore! Cosa succederà durante l’invasione, è facilmente prevedibile. Durante l’operazione Piombo Fuso di fine 2008 e inizio 2009, infatti, compiuta con le stesse scuse e gli stessi fini, sono stati uccisi almeno 1400 palestinesi, secondo il rapporto delle Nazioni Unite, a fronte dei 15 morti israeliani provocati in otto anni (!) dai razzi di Hamas. Un rapporto di circa 241 cento a uno, dunque: dieci volte superiore a quello della strage delle Fosse Ardeatine. Naturalmente, l’eccidio di quattro anni fa non è che uno dei tanti perpetrati dal governo e dall’esercito di occupazione israeliani nei territori palestinesi.

Michele R. ha detto...

Perdonate l'errore:
"...Piombo fuso che dal 2008 ha causato..."

Michele R. ha detto...

OT piccola curiosità:
Sono un appassionato lettore di "le Scienze" edizione italiana di Scientific American, edita dal Gruppo Editoriale L'Espresso. PGO tiene una rubrica sulla rivista che ha per titolo il suo nikname "Il matematico impertinente", e questo la dice lunga sul personaggio...
Inoltre per chi fosse curioso, se esegue un ricerca su youtube dei video in cui compare il matematico, si può fare un idea del personaggio, con particolare riferimento a un passaggio a "Le Storie" in cui il matematico mise in crisi il buon Corrado Augias che lo aveva intervistato per un suo libro sulla religione.

Michele R. ha detto...

@Frank,
ieri intervistato a "la zanzara" su radio24, qua il podcast l'intervista è contenuta nei primi 20 minuti, PGO conferma quello che avevi letto.

Stefano ha detto...

Fareste meglio a notare che le migliaia di razzi palestinesi hanno ESCLUSIVAMENTE obiettivi civili, mentre i missili israeliani solo obiettivi militari. I civili uccisi non sono "danni collaterali", ma scudi umani usati da Hamas proprio per ottenere articoli come quello di Odifreddi: http://www.youtube.com/watch?v=g0wJXf2nt4Y

Spero che almeno per natale gli mandino un cesto di banane per ringraziarlo.

Stefano ha detto...

1) La teoria che invadendo Gaza si punisca l'ANP è palesemente un'idiozia e vorrei sapere dove l'ha letta.

2) Anche le bombe americane hanno fatto moltissimi morti, ma pochi italiani rimpiangono il fascismo e quasi nessuno Kesselring, Kappler e Priebke.

Frank ha detto...

@Michele, grazie per la conferma e per l'info.

http://www.ilpost.it/2012/11/20/numeri-guerra-gaza/
I numeri li ha messi insieme "L'Economist" e sono ancor più crudi di ciò che ha scritto PGO.

Anonimo ha detto...

Ma quindi in base alla libertà d'espressione tanto invocata, non erano da censurare neanche le famose/famigerate vignette di quel vignettista danese o, per restare ai giorni nostri, quell'orribile quanto inutile film uscito qualche settimana fa e girato da non si sa chi? E' possibile che in nome della libertà d'espressione sia tutto lecito?

ilaria ha detto...

Michele, di pressioni esterne di ogni ordine e grado credo che la redazione ne riceva ogni giorno, se questa volta hanno deciso di intervenire non è per ossequio nei confronti di nessuno ma perché l'errore è stato madornale. Odifreddi non fa un'analisi sociopolitica ma basa il suo ragionamento su proporzioni matematiche dimenticando però un piccolo numero: 5 milioni di morti. Un ragionamento indifendibile per chiunque e tanto più grave se fatto da un matematico.
Mad posso essere d'accordo con te sul fatto che potevano spiegare le loro motivazioni con 2 righe ma qualsiasi cosa avessero scritto sarebbe andata ad alimentare il vespaio. Per quanto riguarda l'approvazione preventiva agli articoli non credo che sui blog esista.

mad283 ha detto...

Ilaria, però se allora gli autori dei blog hanno la possibilità di pubblicare senza supervisione (che mi pare una cosa folle, in un quotidiano nazionale) vuol dire che la direzione del giornale dà loro completa libertà di espressione, quindi a maggior ragione non ha senso "lamentarsi" (cancellando l'articolo) dell'uso che questi ne fanno. Non puoi dire "scrivi quello che vuoi" e poi "no, però questo no": patti chiari amicizia lunga, più ancora sul lavoro... Chiaro, comunque, che noi qui stiamo facendo un discorso ipotetico, non sapendo gli accordi che c'erano tra PGO e la Repubblica né le vere ragioni dietro la cancellazione.

Riguardo le spiegazioni, vero che avrebbero comunque prestato il fianco alle critiche ma penso che sarebbe stato comunque molto meglio del silenzio di adesso, visto appunto anche la posizione delicata del giornale in materia di censura alla stampa e soprattutto il fatto che PGO ha poi abbandonato il giornale spiegando pubblicamente perché.

Enrico Maria Porro ha detto...

Anch'io credo che l'approvazione preventiva dei blog non esista. Anche perché i blog di Rep. sono una cinquantina, e hai voglia a moderarli tutti...non ti passa più.

Michele R. ha detto...

@anonimo delle 20:05

premetto che sono agnostico. Se succedesse la stessa cosa per un santo o con Gesù, come la prenderesti?
Dal mio punto di vista la definirei con una sola parola: Provocazione.
Ecco credo che chi ha più cervello dovrebbe sforzarsi di usarlo, invece di abbassarsi a chi ne dimostra meno.

@Ilaria
concordo con mad283. Quando si è trattato di scrivere degli scandali di Berlusconi e pur sapendo che c'era una consistente fetta dell'elettorato che lo appoggiava, a repubblica non si sono fatti mancare nulla. Nel caso di PGO sono bastate alcune lamentele della comunità ebraica, assai più ristretta di coloro che B. lo avevano votato.

Anonimo ha detto...

Odifreddi può scrivere le sue opinioni dove vuole.
Repubblica ha il diritto di valutare se alcune opinioni sono inaccettabili.
Io condivido questa scelta. L'utilizzo dell'aggettivo nazista a proposito di Israele è una bestiale, insopportabile, squallida cretinata. Bene che il mio giornale la pensi come me su questo.

mad283 ha detto...

Enrico, i blog di lR saranno anche tanti, ma a me lasciar pubblicare sul sito di un quotidiano nazionale senza alcun controllo sembra una cosa totalmente fuori di testa. A prescindere dai nomi che gestiscono questi blog.

Anonimo ha detto...

@Michele, se ho capito bene il tuo ragionamento, tu la colpa non l'attribuisci tanto al provocatore quanto al provocato. Se è questo il tuo discorso non mi trovi per nulla d'accordo. Da ateo ti dico che non tollero e non vorrei fosse tollerato in alcun modo che si prendano in giro simboli religiosi, storie e sensibilità di qualsiasi popolo in nome di una presunta libertà di espressione usata solo come pretesto.

Michele R. ha detto...

@anonimo 10:51
Forse non sono stato molto chiaro ma volevo esprime i tuoi stessi concetti.

Ciao

ilaria ha detto...

Mad, ma di quali accordi e controlli preventivi parli? In qualsiasi lavoro c'è un rapporto di reciproca fiducia che ti permette di agire ed esprimerti in piena libertà ma esiste anche un codice etico e deontologico che segna il limite della tua libertà e a cui tutti devono attenersi. Questo codice è materia di ampia giurisprudenza che proprio in queste settimane è di primissima attualità.
Le grandi firme dei giornali o i collaboratori illustri non sono scolaretti che devono avere l'approvazione dell'insegnante per pubblicare il loro pezzo ma questo non vuol dire che possano fregarsene del codice o delle regole del proprio editore.
Certo Odifreddi ha avuto il suo spazio proprio per il suo pensiero irriverente e controcorrente ma questo non vuol dire "scrivi tutto quello che vuoi". Questo non vale per nessuno.

Michele B. ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

@Michele: ah, ok, avevo capito ti fossi espresso contro la censura subìta da Odifreddi. No, perché secondo me ci stava tutta, tanto per essere chiari.

mad283 ha detto...

No, Ilaria: nessuno lavora "in piena libertà", in nessun ambito lavorativo, nemmeno quello artistico figuriamoci in quello giornalistico. Il direttore di un giornale esiste proprio per dirigere e supervisionare il lavoro di chi scrive, se non dà indicazioni ai collaboratori e non ne legge o fa leggere i pezzi prima di pubblicarli vuol dire che non sta facendo il suo lavoro.

Il codice etico e deontologico cui ci si deve giustamente attenere è vero che ha un'ampia giurisprudenza alle spalle, ma è anche vero che non è così chiaro e netto come lo vuoi far passare: che Odifreddi l'abbia infranto è la vostra opinione, e mi pare ovvio che qui (e non solo qui) in diversi siano di diverso avviso. Ma questo mi interessa relativamente: se Zucconi o un suo vice fosse stato chiaro con PGO prima della pubblicazione o ancora prima - ossia avesse fatto il suo lavoro - noi non saremmo qui a discutere e probabilmente Odifreddi non avrebbe lasciato il giornale. Questo è l'aspetto della vicenda che personalmente mi interessa di più, essendomi tra l'altro trovato nella stessa situazione anni fa, seppure per un articolo decisamente più triviale.

Anonimo ha detto...

Boh, a me sembrano più che altro ragionamenti "pelosi" quelli che si stanno facendo in difesa di Odifreddi o, se preferite, contro Repubblica che non ha vigilato.

Michele R. ha detto...

@anonimo 16:26 (un nickname no, eh?)
Veramente questa lunga discussione, iniziata alcuni post fà quando segnalai al FS il fattaccio, non è nata contro repubblica. Infatti se vai a rileggerti quel post terminavo la mia segnalazione con "Tristezza e delusione per la scelta di repubblica"

@mad283
C'è anche da tenere di conto che un blog è più una sorta di diario personale condiviso online con tutti i lettori in cui l'autore ci scrive i suoi pensieri, le riflessioni del momento... insomma cose personali, e quindi non può essere trattato alla stregua di un giornale che dovrebbe riportare fatti, notizie, e anche le opinioni dei giornalisti che cercano di orientare il pubblico.

mad283 ha detto...

Anonimo, dipende da come si guarda la faccenda. A me personalmente in certi casi interessa molto di più guardare come lavorano le redazioni che non ciò che scrivono (genericamente parlando, ovviamente) i collaboratori esterni. Non è semplicemente una questione di vigilare o no, ma di avere con collaboratori e redattori un rapporto di lavoro chiaro. E' un po' quello che ripetiamo (o forse ripeto solo io...) quando un giornalista scrive un pezzo su un argomento "non suo": lui/lei avrà magari anche chiesto di scriverlo, ma io me la prendo col direttore che gliel'ha permesso...

In questo caso la Repubblica, come la si guardi, ha fatto una figuraccia (o per l'articolo vergognoso che ha pubblicato o per la censura di cui si è macchiata), e per quanto mi riguarda è più importante capire come avrebbe potuto evitarla che non discutere se l'abbia fatta in un senso o nell'altro. Poi, ovviamente, qui stiamo discutendo del nulla visto che non abbiamo idea di quali fossero i dettagli dell'accordo di PGO né tantomeno quali siano le ragioni della cancellazione.

mad283 ha detto...

Michele è vero, ma sicuramente ai blogger hanno detto quanti articoli al mese devono scrivere, come li devono inserire, magari quanto devono essere lunghi e se/come usare immmagini. Allo stesso modo, ai blogger sportivi avranno sicuramente detto di non occuparsi di politica. Ora, conoscendo Odifreddi, secondo me lui prima di accettare ha chiesto quanta libertà avrebbe avuto. Evidentemente la risposta contrasta con la cancellazione del post.

Anonimo ha detto...

È bene rimarcare che il direttore in questione non è Mauro ma Zucconi.

Anonimo ha detto...

Poi, ovviamente, qui stiamo discutendo del nulla visto che non abbiamo idea di quali fossero i dettagli dell'accordo di PGO né tantomeno quali siano le ragioni della cancellazione.

Ecco appunto, e allora di cosa stiamo parlando? Come facciamo a dare colpe a chicchessia se non conosciamo i termini di questo accordo?

mad283 ha detto...

Ma qui nessuno sta accusando nessuno di niente, te l'ha appena detto anche Michele (o l'ha detto a un tuo omonimo). Si sta discutendo di ciò che è successo e delle possibili cause.

Michele R. ha detto...

@Anonimo 19:48
Mi pare che questo blog Pazzo per Repubblica, il cui creatore si è giustamente definito Feticista Supremo, abbia come sottotitolo "critichiamo ciò che amiamo". E quindi cosa di più pertinente delle critiche alla scelta come quella che ha fatto repubblica nel caso che stiamo qui discutendo?

Anonimo ha detto...

Sì va bene, ma in questo caso le critiche più che altro mi sembrano pretestuose, del genere "critichiamo Repubblica perché fa moda" più che "critichiamo ciò che amiamo", e nessuno può negare che questo ultimamente sembra diventato lo sport nazionale.

ilaria ha detto...

Ok anonimo allora continuiamo ad occuparci di accenti, occhiali ed orecchini e lasciamo ad altri, magari chi questo giornale non lo compra nemmeno, il commento alle grandi questioni che lo riguardano.
Personalmente dei refusi non me ne frega proprio nulla ma sulle tematiche importanti non si può non discutere.
Buona acidissima giornata.

Anonimo ha detto...

@Ilaria, francamente non capisco i motivi di questo tuo sfogo. Ho forse detto che bisogna parlare solo di refusi? Restiamo sul fatto. Qui si parlava di quello che è accaduto a Odifreddi. Si è parlato di censura senza conoscere i termini che lega il blogger alla testata che lo ospita, e allora ho parlato di critiche pretestuose perché a me (se mi è concesso, eh?) questo sono sembrate. Punto. E poi, abbiamo messo qualcosa come 24 o 25 post sull'argomento, se non è parlarne questo...

Anonimo ha detto...

Rettifico: i post sono 36, 37 con questo.

Pignolo ha detto...

Ma per post intendete i commenti, giusto?

Michele R. ha detto...

@Pignolo

Effettivamente la lunga lista di 38, 39 elementi con il mio, sono commenti. I post sono quelli inseriti dall'amministratore del blog che in questo caso è il FS.

Infatti in testa alla lista c'è:
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"Battere il ferro."
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Michele R. il pignolo n°2 ;-)

Anonimo ha detto...

Noto che si è a corto di argomenti, se ci si aggrappa all'errore post/commento.