TRA BIANCO E COLORI
Molto bianco, ammiccamenti alla semiotica del web e una spruzzatina di Gotham, che sta bene su tutto: qui lo troviamo in Macro (vedi foto), nuova sezione di cultura e spettacoli allargata inesorabilmente alla marmellata trend-design-amenità che piace tanto alla Nostra e al Nemico.
I colori per indicare le sezioni e i rimandi al sito – il direttore Orfeo ne parla nell'editoriale – vengono presentati come opzioni avveniristiche come se non si sapesse che la stampa anglosassone ha aperto la strada quasi 15 anni fa. Nel triplo richiamo alto (ormai per essere originali bisognerà abolirlo...) di Macro in prima pagina la scelta cromatica viola-verde era l'ultima disponibile, nello Sport i titoli di apertura sono tutti in maiuscolo (è il carattere usato anche nelle testatine, nei capolettera e nei sommarietti, ma forse è troppo "leggero" per reggere una pagina – allo stesso modo, si perde quasi a inizio pezzo dove indica la città).
Leggibilissimo per tipo e corpo il carattere dei testi, simpatici i fumetti e le frecce – alleggeriscono la lettura – e le caricature di Roberto Gervaso e Branko.
NEL COMPLESSO
Nel complesso un nettissimo miglioramento grafico all'insegna dello svecchiamento, ma non era difficile riuscire nell'impresa. Peccato per quella pagina celebrativa sul restyling (ma almeno hanno avuto il garbo di non fotografare uno accanto all'altra la figlia dell'editore, Azzurra Caltagirone, e suo marito Pierferdy),
per qualche piccola topica, tipo un trattino di troppo in «Commenti, opinioni, e – lettere» nella testatina di pagina 21 ( e se fosse voluto per fare il verso a e-mail? però non avrebbero dovuto mettere gli spazi dopo il trattino ndFS)
e soprattutto per il mega-refuso che – almeno nell'edizione distribuita qui al Sud – “sporca” proprio i pezzi del direttore e del premier: il richiamo in prima rimanda a pagina 26 ma in realtà gli articoli “girano” a pagina 21.
Colpiscono i due "Mario" (Orfeo e Monti), scelta indicativa in ottica neocentrista...
E qualche vezzo grafico tipo la nuvoletta In Breve
Da ritagliare la definizione che Mario Monti fa di «retroscena»: «Categoria che fa della verosimiglianza un postulato di verità (…). Non bisogna attribuirgli troppa enfasi perché altrimenti si finisce per fare proprio il gioco della politica parlata e non di quella che interessa ai cittadini che è fatta di misure concrete per perseguire il bene comune». Al netto della spending review di virgole, non sarà mica un monito presidenziale rivolto a Claudio VirgoletTito?
MUDD
3 commenti:
Eccellente recensione, MUDD.
grazie!
ottima davvero, con una nota di... accalorata condivisione per l'aspetto della vergognosa "cultura e spettacoli allargata inesorabilmente alla marmellata trend-design-amenità" ;-)
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