Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Caro Feticista,
mi piaceva leggere su repubblica.it il blog di Piergiorgio Odifreddi "il non senso della vita".
Ora scopro dal fattoquotidiano.it che il matematico è stato censurato.
Qui è possibile leggere l'ultimo post di PGO. Mi auguro che al matematico venga offerto uno spazio equivalente in un altra testata, magari proprio nel sito diretto da Peter Gomez.
Tristezza e delusione per la scelta di Repubblica,
Michele R.
Caro Michele, in effetti quel che è successo è una pagina molto triste di Largo Fochetti. A pochi mese dall'addio di Antonello Caporale, se ne va un altra voce intelligente.
Il sito del Nuovo Nemico ha pubblicato la versione integrale del post censurato da Repubblica.
FS
9 commenti:
Grazie l'avevo letto.
All'inizio dell'avventura del fatto quotidiano a PGO era stato già stato offerto uno spazio, in cui aveva pubblicato un post, poi però passo a repubblica.it.
Michele R.
PS Articolo di Antonello Caporale, "Cisl in carriera", che condivido parola per parola a pagina 18 del FQ di oggi.
Ed è stato debitamente ricompensato da un'incivile censura che mai avrebbe subito sul FQ
Trovo molto sciocco e irritante cancellare un post senza una presa di posizione scritta che spieghi i motivi della censura (che magari possono essere reali, non ne discuto).
E' un comportamento non degno di un'istituzione culturale quale si suppone sia Repubblica, un insabbiamento rattoppato e un po' vile. Quella di Odifreddi è un'opinione molto aspra e difficile da accettare, ma una censura così grossolana la si vede solo applicata a qualche parolaccia sul muro.
Se la censura, che è sempre pessima, viene da un giornale come Repubblica che ha strepitato a lungo e giustamente su B., leggi-bavaglio e così via, diventa non solo inaccettabile, ma assai difficile da giustificare. Alla faccia della coerenza.
Non utilizziamo termini a caso.
Un quotidiano ha la responsabilità di quanto viene pubblicato.
Se si ritiene un'opinione o un articolo inaccettabile è giusto non pubblicarla. Poi Odifreddi può dirlo e scriverlo quanto vuole, ma non su Repubblica.
E io condivido la scelta di Repubblica.
Anonimo, in linea generale hai ragione però bisogna anche vedere quali erano gli accordi tra PGO e il giornale, bisogna sapere perché l'hanno pubblicato e poi tolto (perché a quel punto la frittata, legalmente parlando, è fatta) e bisognerebbe anche capire se l'hanno avvertito prima di toglierlo.
Repubblica potrebbe averlo fatto per evitare denunce, non ho letto il post e quindi non posso giudicare in merito. Resta il fatto che da un giornale che è uscito con l'intera prima pagina bianca con al centro un post-it per protestare contro la "legge bavaglio" ci si aspetterebbe ben altro comportamento. Posso però dire che per Repubblica la libertà di parola è fondamentale solo quando riguarda la sua, di parola.
Danilo
Ma la querela (che secondo me non avrebbe basi, ma poi non si sa mai), potrebbe arrivare lo stesso, perché cancellare un articolo già pubblicato non impedisce all'interessato di sentirsi danneggiato da quanto scritto (vero che di solito si dice "cancella, altrimenti ti denuncio). E peraltro la cancellazione ha dato ancor più risalto alle parole dell'autore, nel più puro caso di "effetto Barbra Streisand". La facile dietrologia, in questo caso, è che qualcuno della famiglia De Benedetti - che è di discendenza ebraica - abbia alzato il telefono... Ma hai ragionissima, Danilo: non si può fare i paladini della libertà di stampa e poi fare queste cose.
Pare che siano state le pressioni della comunità ebraica di Roma a sollecitare la rimozione.
Avendolo letto di sfuggita su un social network non sono però in grado di citare la fonte, sebbene l'ipotesi possa essere molto verosimile. Resta una grave macchia nera sul quotidiano che commentiamo giorno per giorno. Danilo ha ragione.
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