A proposito di ciò ci sentiamo di condividere in Totò quello che ha scritto il nostro amico Nonunacosaseria sul suo blog:
Dopo il classico servizio sull’apertura delle scuole, quello sull’ora legale, quello sull’arrivo del grande gelo o del grande caldo, il giornalismo nostrano aveva conosciuto – anni fa – una nuova epopea: il giornalista travestito. Da clochard barbone (fa più effetto scrivere barbone) che chiede l’elemosina nella generale indifferenza (soprattutto sotto Natale, un must) oppure da immigrato irregolare che raccoglie pomodori in Campania o cose del genere, con successivo articolo-verità e commento indignato di spalla. Da un po’ di tempo, però, la categoria “I grandi classici del giornalismo italiano” si è arricchita di un’ulteriore sezione: il corrispondente che, il giorno delle primarie del centrosinistra, si alza di buon mattino, mangia pane e volpe a colazione e poi va a votare in tre o quattro seggi diversi per dimostrare che si tratta di una consultazione farlocca e che i brogli sono dietro l’angolo o quantomeno che esiste una falla organizzativa clamorosa. Lo scoop rosicone uscirà il giorno stesso on line oppure quello successivo su carta con squilli di tromba ed è un peccato che, escluso l’autore e il direttore della testata, siano davvero in pochi a prenderlo sul serio.
1 commento:
a buffoni e rosiconi
ciao
Francesca
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