Dal blog di Maurizio Crosetti su repubblica.it:
Stasera,
mentre torno a casa, vorrei incontrare Alberto e digli che davvero lui
era il più bravo di tutti, e che la sua ironia ci manca, e vorrei
salutarlo ancora in quel nostro buffo modo, “kai thessalonikè”, come
facemmo sempre da quel giorno in aereo quando il comandante annunciò che
stavamo sorvolando Tessalonica, e in un attimo ci ricordammo di antiche
versioni di greco. Direi ad Alberto che nessuno, oggi, racconta il
calcio come faceva lui.
Stasera, mentre torno a casa, vorrei incontrare Carlo e dirgli che mi dispiace non averlo conosciuto meglio, ma che il suo stile rimane, perché scrivere di sport dovrebbe anche essere eleganza, gusto, rispetto, competenza, misura.
Stasera, mentre torno a casa, vorrei incontrare Corrado e dirgli quanto è sempre presente tra noi, e come ci sforziamo di parlare anche per lui, con il nostro lavoro. Vorrei dirgli grazie per quella mail bellissima in cui mi disse che il dolore può davvero migliorare, e far crescere le persone, e che bisogna saperlo spiegare ai nostri figli senza però scalfire il loro sacrosanto diritto alla felicità, anche quando si perde un padre. “Un lavoro che giustificherà anche il nostro diritto di dire che siamo innamorati di loro”.
Stasera, mentre torno a casa, vorrei incontrare Paolo e dirgli che il Toro alla fine si salverà, e che non trascorre giorno in cui non ci sia anche solo un piccolo pensiero per lui, passando sotto la sua casa di fronte alla piazza, sopra il viavai della gente, sopra la fretta delle nostre vite a volte anche felici, a volte persino sensate. Vorrei dirgli che le sue figlie sono bellissime.
(foto da zingarate.com)
Stasera, mentre torno a casa, vorrei incontrare Carlo e dirgli che mi dispiace non averlo conosciuto meglio, ma che il suo stile rimane, perché scrivere di sport dovrebbe anche essere eleganza, gusto, rispetto, competenza, misura.
Stasera, mentre torno a casa, vorrei incontrare Corrado e dirgli quanto è sempre presente tra noi, e come ci sforziamo di parlare anche per lui, con il nostro lavoro. Vorrei dirgli grazie per quella mail bellissima in cui mi disse che il dolore può davvero migliorare, e far crescere le persone, e che bisogna saperlo spiegare ai nostri figli senza però scalfire il loro sacrosanto diritto alla felicità, anche quando si perde un padre. “Un lavoro che giustificherà anche il nostro diritto di dire che siamo innamorati di loro”.
Stasera, mentre torno a casa, vorrei incontrare Paolo e dirgli che il Toro alla fine si salverà, e che non trascorre giorno in cui non ci sia anche solo un piccolo pensiero per lui, passando sotto la sua casa di fronte alla piazza, sopra il viavai della gente, sopra la fretta delle nostre vite a volte anche felici, a volte persino sensate. Vorrei dirgli che le sue figlie sono bellissime.
(foto da zingarate.com)
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