Il pezzo di LS inizia così:
Sto studiando da un po’ con curiosità gli sviluppi contemporanei di quella parte di contenuti giornalistici che un tempo erano chiamati “pubbliredazionali” e oggi sono diventati una cosa molto più complessa e importante all’interno dei quotidiani. Diciamo che il settore in generale è “zona grigia in cui non si distingue esattamente il contenuto giornalistico da quello pubblicitario”. Un tempo, con i testi “pubbliredazionali” la distinzione era più chiara: c’era scritto, intanto; e poi la grafica era più triste o comunque diversa, e il contenuto formalmente riconoscibile, una specie di comunicato stampa con toni molto promozionali. >>>prosegue qui

2 commenti:
illuminanti i commenti sotto
Analisi interessante. In ogni caso: cassonetto.
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