lunedì 24 dicembre 2012

Lo scoop di Repubblica: l'intervista di Scalfari a Monti.
O viceversa?

Ha fatto discutere molto (soprattutto sui Social Network) l'intervista-scoop di oggi del Fundadór a Mario Monti. A tanti è peró sorto il dubbio che sia stato l'ex premier ad intervistare Scalfari.


Durante il lungo colloquio amichevole, Mario Monti ha fatto capire che non scenderà in campo alle prossime elezioni: "Qualcosa mi dice di non candidarmi", ma si è subito smentito durante la conferenza stampa di Palazzo Chigi: "se una o più forze politiche, con una credibile adesione a questa agenda, manifestassero il proposito di candidarmi alla presidenza del Consiglio, allora valuterei la cosa. A nessuno - ha aggiunto - si può impedire di fare questo".

Dagospia ha commentato così l'incontro tra i due vecchi amici

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma infatti non era mica un'intervista, ma un semplice colloquio, una chiacchierata.

Anonimo ha detto...

Però se lo fa Travaglio a Grillo (scoop lo stesso) tutti a sparargli e tirargli le pietre... Bah!

Anonimo ha detto...

Ma Scalfari mica l'ha spacciata per un'intervista quella con Monti. Insomma, era chiaro fin dall'inizio che quella era solo una chiacchierata tra due persone che si conoscono da tanti anni.
E comunque, se ti atteggi come se fossi il migliore nel campo giornalistico, come fa Travaglio, i pernacchi al primo scivolone penso siano una conseguenza più che naturale.

Michele R. ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Michele R. ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Michele R. ha detto...

Prima di tutto auguri a tutti.

Passo invece a fare le mie critiche per quella che a mio avviso è stata un intervista, o chiacchierata, sulla situazione italiana tra il fondatore e Mario Monti.

A me mi sembra che ci sia molta differenza tra il Travaglio che fa le interviste in ginocchio a Grillo, che deve rispondere di quello che combina nel M5S, e il fondatore di Repubblica che fa un intervista, o un colloquio chiamiamola come preferrite, all'amico (un altro, dopo Giorgio Napolitano!) Mario Monti.

- Me lo ricordo bene nel discorso di insediamento che il PdC dimissionario parlava di equità, salvo poi coniare nuove figure e un neologismo: vedere alla voce esodati. Non dico che le pensioni non fossero un tema da non affrontare, perché era insostenibile l'andazzo precedente, così come è iniquo quello successivo alla riforma.

- E' giusto ed cosa equa se tutti pagano le tasse in proporzione alle proprie capacità. Ma se abbiamo un debito che è quello che è, al di là del problema evasione, è perché lo stato ha speso tanto e male con tante ruberie. Dato che il debito pubblico, il deficit, non lo ha creato il cittadino, ma lo stato, vista la sua palese inefficienza, non può rivalersi sempre sui cittadini sudditi per ripianare i buchi che ha creato.
Mi aspettavo qualcosa di diverso dal novembre del 2011 ma in tutte queste mie osservazioni, l'unica cosa che è stata affrontata (male) è stato il nodo pensioni, mentre del resto non c'è traccia. Il fondatore di Repubblica aveva tante osservazioni da fare, e le tasche dei cittadini sono tra gli argomenti che avrebbero dovuto suggerirgli lo spunto per delle osservazioni più importanti per un giornalista: E' da parecchi anni che i buchi tentano di ripianarli spremendo sempre i soliti. Cosa pensi di fare Mario per cominciare ad alleggerire la pressione su di loro nel caso dovessi ritornare ad essere il PdC? E invece il colloquio si è risolto in una serie di pacche e sbrodolate l'uno sulle spalle dell'altro, e verteva molto sulle magnifiche sorti dell'Europa.
Certamente un argomento importante, ma i cittadini non sono sudditi che possono pagare sempre in eterno per l'irresponsabilità di chi governa, e di quelli che anche in sede di Europa, o non decidono, o quando decidono lo fanno con enorme ritardo (peggio che in Italia) e spesso con enorme danno, come la vicenda Greca ha insegnato. Alla fine ci risolveremo ad odiare un Europa molto matrigna e poco materna.