Ecco il pezzo scritto su Repubblica da Gianni Mura, il giorno della morte di Gianni Brera. Usci sull'edizione del 20 dicembre 1992.
TI SIA lieve la terra, Giovanni. Comincio come avresti concluso tu se fossi morto io, come hai concluso tante volte i coccodrilli.
Sono pezzi che toccano ai più vecchi, o a quelli che hanno più memoria, e del calcio di Repubblica il più vecchio adesso sono io. E comincio a capire il peso che hanno i coccodrilli, e mi viene in mente di quando tu mi hai raccontato della morte di Consolini, il discobolo. L'avevi saputo che stavi in America, e ti eri messo a piangere e a imprecare, da solo, nel parcheggio di un motel di Dallas, o forse era Chicago.
Adesso qui a Malta è quasi uguale, solo che c' è il mare oltre il parcheggio, e molto vento, Giovanni. Ti chiamo così perché l'ultima volta che ci siamo visti, la settimana scorsa, hai scherzato sui nostri nomi, sul Gianni piccolo-borghese imposto da zie, sorelle o madri. Mi hai anche regalato due pacchetti di Super col filtro, la solita
generosità, in un momento di astinenza forzata. Qui ti piangono e ti rimpiangono, li conosci tutti e tutti ti conoscevano. E molti dicono la cosa più ovvia, che se venivi qui non eri su quella strada tra Codogno e Casalpusterlengo. >>>prosegue qui
Nessun commento:
Posta un commento