giovedì 7 marzo 2013

La Gazzetta di Thomas - La settimana agrodolce del Milan.

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La settimana agrodolce del Milan

Poteva essere la settimana perfetta. Questo è il rimpianto, il mantra che aleggia su Milanello dopo il doppio impegno con Barcellona e Inter. Eppure in pochi, dopo la vittoria con il Parma, avrebbero pronosticato una settimana così brillante per i rossoneri.

Dopo l’impresa quasi paranormale contro i fenomeni spagnoli il derby poteva essere la prova del nove per il Milan. Lo è stata in effetti, almeno a livello di gioco, visto che la squadra di Allegri ha dominato nel primo tempo, trovando davanti a sé un Handanovich in versione dea Kalì e un Balotelli sprecone, nervoso e sottotono, probabilmente perché anche condizionato dal clima di San Siro, con una componente nerazzurra particolarmente inviperita non tanto per il passaggio ai rivali cittadini quanto per il gesto di buttar via la maglia dopo la famosa partita con il Barcellona. Un gesto, quindi, che non è stato perdonato dai tifosi nerazzurri che (almeno per la maggior parte) hanno manifestato il proprio sdegno in maniera civile e corretta senza cedere a gesti inconsulti.

Il primo tempo si è chiuso con il vantaggio rossonero firmato da un ritrovato (in zona gol s’intende) El Shaarawy ma con il rimpianto di non aver messo in cassaforte la partita nonostante le innumerevoli occasioni avute.

La ripresa è cominciata sulla falsariga della prima frazione, con il Milan che ha controllato la partita ma con meno convinzione. Stramaccioni a questo punto si è visto costretto a ridisegnare la squadra e si è affidato a Schelotto. Neanche l’italoargentino probabilmente avrebbe potuto pronosticare un suo gol, che di fatto arriva al 71°minuto a causa dell’unico errore in tutta la partita di Mexes. Da questo punto in poi il pallino del match è passato clamorosamente in mano all’Inter che forse, con una maggior convinzione, avrebbe persino potuto strappare i tre punti.

La partita si è conclusa dunque con grossi rammarichi in casa rossonera anche perché, ventiquattr’ore dopo, la Lazio strapperà un’importante successo contro il Pescara, complicando la vittoria al terzo posto per entrambe le milanesi.

Il bilancio è comunque positivo per il Milan che, al contrario dei cugini nerazzurri, ha mostrato, soprattutto nel primo tempo, una condizione fisica invidiabile ed un’identità di gioco ben precisa.

Lo stesso non si può dire dell’altra squadra meneghina che ha faticato per larghi tratti della partita, mostrandosi carente sia dal punto di vista della fluidità di manovra che dell’organizzazione di squadra, con Palacio costretto a far reparto da solo e Guarin schierato fuori ruolo, e che ha sofferto molto la prova sopra le righe di De Sciglio, sicuramene il migliore in campo (giocare a destra o a sinistra non fa differenza per lui).

Il ragazzo, oltre ad essere il futuro calcistico della nostra nazione, rappresenta l’itinerario da seguire per tutti i club italiani: lavorare sui propri vivai e cercar di lanciare il maggior numero possibile di giovani in prima squadra; solo così potremo colmare il gap che ci separa dalle grandi d’Europa e valorizzare appieno il calcio italiano , in questi anni sempre più in declino.

Thomas Langianese

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