Abbiamo trovato questa cosa che piacerà sicuramente ai fan di Gianni Mura, se poi sono milanesi, tanto meglio:
Ieri sono andato ad una presentazione di alcuni libri su milano.
Ed ho avuto la netta sensazione che i grandi quando sono veramente grandi volano più basso dei pulcini.
Sentire parlare Gianni Mura in tv o leggerlo è un piacere, sentirlo poi dal vivo il piacere si raddoppia. Perchè alterna storie di vita e di calcio e di ciclismo (il vincitore del primo giro d’Italia che quando arrivò al velodromo vigorelli a precisa domanda di come si sentisse ad aver vinto rispose con un geniale “me brusa el cul”).
Quando si è parlato di Milano di come è stata rasa al suolo in questi anni, di come papponi puttane e finti ricchi si siano lanciati in volo planare spolpandola senza pietà.
Di come macellerie, latterie, fruttivendoli siano scomparsi come la nebbia.
Di come questa città sta cambiando pelle..e li si è immortalato il genio: Se sta cambiando pelle vuol dire che un corpo c’è ancora.
Che è una frase di una profindità incredibile che contiene tutto e niente.
Ma quelle parole che suonavano come una sentenza Gianni Mura l’ha detta cosi: Come versare un bicchiere di vino, o girare lo zucchero nel caffè.
Insomma come se fosse stata la cosa più semplice del mondo.
E li che in quella libreria di via Vitruvio ho capito che in realtà Gianni Mura non esiste. Ce lo siamo inventati noi che amiamo ancora i sogni e la poesia.
Dal blog Cielo sopra Milano
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