Riportiamo dal sito di Libero (maddeché?):
Ieri, giovedì 11 aprile, Dagospia racconta di una telefonata di fuoco tra l'editore de La Repubblica, Carlo De Benedetti e il direttore del quotidiano Ezio Mauro.
Si fa il nome di Zagrebelsky - La location è un
ristorante dove la tessera numero 2 del Pd avrebbe attovagliato una
decina di personaggi illustri per sentire la loro opinione sul prossimo
presidente della Repubblica. Ad un certo punto, si racconta, tra una
portata e l'altra sarebbe spuntato il nome di Gustavo Zagrebelsky, il costituzionalista, penna di Repubblica,
dato tra i candidati al Colle. Al solo sentir pronunciare il suo nome,
però, De Benedetti, stizzito, sarebbe sobbalzato dalla sedia, estratto
il cellulare e chiamato il direttore Mauro, tra lo stupore generale dei
commensali.
La furia dell'Ingegnere - Il contenuto della
telefonata, riportano, è stato se possibile ancora più incandescente:
"Zagrebelsky può anche sapere tutto di diritto, ma è rigido, non è un
politico ed è troppo sabaudo!". Mauro, che di Zagrebesky è notoriamente
uno dei maggiori estimatori, avrebbe provato ad esporre le sue
convinzioni, nel tentativo di sedare la furia dell'Ingegnere. Invano. De
Benedetti, adirato, avrebbe intimato: "Piuttosto è meglio votare la
Bonino, Amato e al limite anche lo stesso Prodi!". Chiudendo il
cellulare. Una chiara, esplicita, chiamata alle armi, un invito, nemmeno
tanto implicito, ad abbandonare ogni velleità sulla candidatura del
costituzionalista al Quirinale.
Ora Mauro rischia la poltrona - Questione chiusa?
Manco per sogno. Ieri, sulla prima pagina del quotidiano, è apparso una
lunga filippica di Zagrebelsky sulla felicità del pensiero. Una
rivendicazione dell'autonomia editoriale di cui Mauro si è sempre
vantato, una vendetta, servita calda, contro le pulsioni, considerate
fin troppo decisoniste, dell'Ingegnere. Che, si vocifera, non l'ha presa
proprio bene. Ezio Mauro è avvisato.
1 commento:
Mah...
Posta un commento