giovedì 1 agosto 2013

«P», cronisti sul campo e quei 10centesimi in più.

In molti si aspettavano un'iniziativa dedicata, e invece... Davvero strano che Repubblica abbia mantenuto davvero un low low profile sul secondo anniversario della morte di Giuseppe D'Avanzo.

L'ex republicone Zambardino, oggi blogger di Wired, ha ricordato (in un ebook uscito nei giorni scorsi) come il lavoro di «P.» – come lui lo chiama – non fu certo facile all'interno del giornale nei tanti anni di attività. Sulla vicenda è utile anche leggersi questo pezzo apparso su Valigia Blu.

Sulla vicenda, forse, è anche il caso di rileggersi questo bellissimo pezzo di Imarisio (firma di punta della Cronaca del Nemico)

Ritornando a Zambardino, ha ricordato come D'Avanzo fosse per un giornalismo "di strada", contro il giornalismo "sushi" e l'esasperazione della figura del deskista-rimpastatore di agenzie.

Ecco, tutto questo per dite che ieri, quando ho visto nelle riprese tv Sebastiano Messina nella calca che attorniava l'avvocato Coppi davanti al Palazzaccio, ho pensato che anche una grande firma può dimostrare di "abbassarsi" al livello dell'ultimo collaboratore a tempo determinato dell'ultima agenzia di stampa. SM ha ancora il fuoco dentro, evidentemente. Peppe se fosse in vita lo apprezzerebbe, credo.

PS qui un commento di Vittorio Pasteris sulla faccenda del prezzo maggiorato dei quotidiani.

MUDD

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