Come spesso capita sulle farse e pagliacciate italiote piomba la tragedia e ammutolisce tutti, anche se per poco. Dimenticare sarà facile e poi conviene.
“Repubblica” e “Corriere” dedicano 11 pagine a Lampedusa, La Stampa 9. Naturalmente non manca la pubblicità, in alcuni casi di pessimo gusto. Conseguente e robusto apparato fotografico che, almeno per una volta, non contempla ripetizioni nell'immagine di prima pagina: purtroppo c'era ampio materiale da cui poter attingere.
Repubblica utilizza 13 foto più 3 foto di famiglia dei naufraghi, il Corriere ne ha altrettante più 5 foto di famiglia, La Stampa 5 più 11 foto di famiglia, anche se 2 sono ripetute.
Gli inviati di Repubblica sono cinque: Attilio Bolzoni, Fabio Tonacci, Francesco Viviano, Gabriele Guccione e Alessandra Ziniti. Quelli del Corriere sono tre e della Stampa quattro.
Il “Buongiorno” di Massimo Gramellini e “l'Amaca” di Michele Serra sono dedicate a Lampedusa (e per Serra c'era spazio in prima pagina, se solo si fosse voluto).
REPUBBLICA. Grande titolo (che richiama anche il termine usato da Francesco) e foto grande (che rende appieno il senso della tragedia) in apertura. A centro pagina l'immagine di un corpo galleggiante che ci ricorda un'altra foto famosa: quella della strage di Ustica. Sui pezzi ha già ottimamente riferito MUDD. Ma sulla prima pagina torneremo alla fine.
Nel reportage di Attilio Bolzoni, alle pagine 2 e 3, s'inseriscono in taglio basso le pubblicità di un festival musicale e di un film in uscita. Ci sarà di peggio nello sfoglio. Insolito, visti i precedenti, il piccolo riquadro riservato alla reazione di papa Francesco del vaticanista in trasferta Marco Ansaldo. Alessandra Ziniti va tra le vittime (pagina 4) e l'intervista di Gabriele Guccione (inviato da Torino) al capitano del peschereccio tra i primi a soccorrere i naufraghi. Stonatissima, accanto, la pubblicità a tutta pagina del lusso.
A pagina 6 e 7 (in parte) prosegue il racconto di Tonacci e Viviano. Accanto l'intervista di Romina Marceca, della redazione palermitana, a Kebrat, la donna creduta morta e invece viva tra le salme. La Stampa dedica poche righe a questa storia, mentre il Corriere non ne parla.
A pagina 8 e 9 le reazioni istituzionali e il colloquio di Andrea Bonanni con la commissaria europea per l'integrazione. Anche Corriere e Stampa interpellano l'Europa con interlocutori diversi. Della pubblicità del piumino non se ne poteva fare a meno? E analoga domanda anche per quella a tutta pagina 10 di abbigliamento. Stonano moltissimo guardando immagini e foto di naufraghi recuperati vivi senza abiti.
Pagina 11 è dedicata alle riflessioni di Adriano Sofri, che assieme alla rubrica di Michele Serra ai reportage e ai racconti degli inviati, elevano la qualità del giornale. Modesta l'infografica sulle rotte, efficace – invece – quella di Paolo Samarelli sulla dinamica della sciagura.
CORRIERE (che copre meglio l'avvenimento). Apertura con titolo a tutta pagina e occhiello che dà notizia della cattura di uno scafista. Foto grande di alcuni sopravvissuti e una piccola foto di famiglia al centro. L'editoriale, affidato a Gian Antonio Stella è eccellente, non solo per il titolo che scuote le coscienze, ma anche per il rimando a due siti come Fortress Europe e lavoce.info che offrono ampia documentazione (soprattutto il primo). È singolare poi che sia proprio il Corriere a richiamare in prima pagina la proposta di Nobel per la Pace a Lampedusa e non Repubblica, come sarebbe più logico, visto che si tratta di un'idea del grande inviato dell'Espresso Fabrizio Gatti.
I racconti dall'isola sono affidati a Marco Imarisio e Goffredo Buccini, richiamati in prima, assieme alle riflessioni dello scrittore e critico letterario Emanuele Trevi. Notevole apparato fotografico alle pagine 2 e 3, con infografica e pezzo dell'altra inviata, Ilaria Sacchettoni sul tunisino fermato come presunto scafista.
Pagina 4. Intera pubblicità di un piumino che sconfessa la scelta fotografica di una pagina successiva. Uno scivolone grave, secondo noi. A pagina 5 la situazione in Europa sulle migrazioni, il racconto di Goffredo Buccini e il resoconto sull'incontro tra il ministro Alfano e il sindaco Giusy Nicolini con altre foto di famiglia. Pagina 6 dedicata ai soccorritori (ne scrive Felice Cavallaro da Lampedusa, ma non come inviato). La foto è molto appropriata: le lacrime, viste anche in video, di una soccorritrice. L'infografica sui migranti sbarcati nel canale di Sicilia ed un'analisi, in prospettiva di Giuseppe Sarcina, completano la pagina. Accanto infastidisce moltissimo la pubblicità di una borsa di lusso.
Pagina 8 con le reazioni istituzionali e l'intervista all'interlocutore più appropriato, vale a dire il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, affidata al corrispondente da Bruxelles Luigi Offeddu.
Pagina 9. Quasi metà dello spazio è riservato alla reazione di papa Francesco. E poi le analisi di due scrittori: Emanuele Trevi e Paolo Di Stefano. Segnatamente quest'ultimo aveva già scritto pochi giorni fa, quasi profeticamente, su Lampedusa.
E qui ci sono due foto-simbolo. La prima è quella di un giubbotto appeso sulla seconda barca approdata nell'isola (appunto la sconfessione della pubblicità di pagina 4) e un paio di scarpe abbandonate sulla riva che fanno tenerezza. In questo caso si è riusciti a fare peggio, perché metà della pagina successiva è riservata ad uno scarponcino che “respira” ed è resistente all'acqua. Repellente la scelta.
La brava Fiorenza Sarzanini si occupa, in un dossier, dei moderni negrieri, mentre è forse la pagina migliore, la 11, con il pezzo di Guido Olimpio, una delle migliori firme degli esteri, che racconta della situazione attuale in Eritrea, affiancato dal ricordo storico di Dino Messina. Della legislazione europea sul diritto di asilo si occupa Alessandra Coppola (ospite mercoledì del programma condotto da Concita De Gregorio). Le ottime infografiche costituiscono il supporto ideale per gli articoli.
LA STAMPA. L'apertura ha un taglio completamente diverso. Già per il termine adoperato (ecatombe) e per la scelta di inserire sette foto recuperate negli abiti o negli zainetti dei naufraghi. Anche in questo caso nell'occhiello si annuncia la cattura di uno scafista. Torna in prima linea Domenico Quirico e il suo racconto prosegue alle pagine 2 e 3. Cominciano in prima anche i reportage degli altri inviati: Niccolò Zancan, Grazia Longo e Michele Brambilla. Pure il “Buongiorno” Massimo Gramellini è da conservare, peccato che l'ipocrisia denunciata si scontri con la foto a pagina 7 di Angelino Alfano turbato.
Buone foto corredano il reportage di Quirico, ma l'infografica è modestissima. A pagina 4 Laura Anello, da Lampedusa (ma non come inviata) racconta la dinamica della strage. Niccolò Zancan si occupa delle vittime, mentre Grazia Longo dei sopravvissuti a pagina 5. Solo a pagina 6 c'è la prima pubblicità (di un auto).
A pagina 7 non manca la corrispondenza da Bruxelles con una breve dichiarazione della commissaria Ue per gli Interni. Pagina 8. Altra inopportuna pubblicità (stivaletti), ampio spazio alle reazioni di papa Francesco (con foto diversa rispetto a Repubblica e Corriere della visita a Lampedusa) e allo sfogo del parroco isolano.
Pagina 9. La più interessante ed inquietante con l'analisi di Guido Ruotolo (dalla prima) sui flussi migratori e la criminalità che li gestisce. Interviene anche l'Onu con un'intervista dell'inviato a New York all'incaricato per i Diritti Umani.
E torniamo infine sulla prima pagina di “Repubblica” che non esce bene dalla comparazione con gli altri due quotidiani, per il “retroscena” in taglio basso sulla Pascale che litiga con Verdini:“Vai fuori da casa mia”. Potevamo non solo farne a meno, ma la tragedia che si è consumata a Lampedusa avrebbe imposto quella sobrietà che sarebbe stata necessaria. Delle miserie umane di quelle persone e di quel mondo non se ne deve più scrivere o parlare. Di certo non ci mancheranno.
Frank
1 commento:
Ottimo Frank, grazie davvero (ancora meglio del solito), personalmente ho trovato fastidioso la non esplicitazione di quella cifra di Stella riferita agli ultimi 25 anni... dire un numero senza il periodo a cui si riferisce (seppur detto nelle pagine interne) lo trovo assurdo e scorretto, ma vabbè
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