domenica 17 novembre 2013

Outing fogliante.

«Anzi no, il Foglio». Stamattina in edicola mi sono sentito quasi un traditore a non prendere Repubblica, o meglio a darla indietro assieme ai 40 centesimi di resto.

Poi, camminando, ho pensato che a fare gli ultras siamo solo noi lettori, ché loro – nei giornali, dico – sono tutti amiconi: si pensi al caso Cerasa jr (il sr, come noto, è decano di Rep. Roma oltre che papà del coordinatore di redazione del giornale di Ferrara) e alle sempre più frequenti collaborazioni in comune (da Adriano Sofri e Siegmund Ginzberg ai più recenti Buttafuoco e Benini [sul Venerdì]) per non parlare del nuovo acquisto Rodari (vaticanista), diventato subito uno dei preferiti di Mauro che spesso lo cita in Reunio, privilegio solitamente riservato a selezionatissime e storiche firme; perché, allora, non dovrei preferire un giornale che, almeno il sabato, mi sembra oggettivamente preferibile?

Sono tra i pochi a non gettare D nel cassonetto – il FS me ne darà atto –, ma è l'inserto RClub, tutto fashion–trend–hi-tech–curvy–chip&chic e via discorrendo, a non essere evidentemente nelle mie corde. Troppa pubblicità mascherata da notizia. Salvo soltanto la rubrichetta alcolica di Sapo Matteucci.

E oggi, puntualmente, il Foglio non mi ha deluso affatto: a parte la rubrica di satira di prima pagina Nove Colonne sul mondo dei media (giustamente dedicata all'esordio di Volo domani sul Corsera), segnalo le “Lettere rubate” di Annalena (Benini) sempre più ispirate, la sempre puntuale rubrica Bordin Line e i due obituaries in quella stessa pagina 2 (esempio di brevitas), a seguire un pezzone proprio di Buttafuoco sul siciliano Mirello Crisafulli (Pd), due altrettanto allettanti paginate di Stefano Di Michele (su Anna Magnani) e Ritanna Armeni (sul rapporto sinistra-popolo), e soprattutto le due pagine – credo circa 30mila battute totali – su Arrigo Benedetti, il caposcuola e maestro del Fundador, che sempre cita a ogni pie' sospinto.

Per non parlare della pagina di cinema firmata Maria Rosa Mancuso, il contrario del critico buonista. Roba da far leggere nelle scuole di giornalismo: “Come si fa una recensione”.


Odiatemi pure, ma da feticista avevo bisogno di questo sfogo. Più che altro per sentirmi a posto con la coscienza.

In fede (fochettiana)

MUDD

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