Due righe su Repubblica (e La Stampa) di ieri.
Irina
Irina (il nome è di fantasia) è la donna kamikaze di Volvograd (Stalingrado per i romantici) che ha costretto il vacanziero Nicola Lombardozzi a rientrare a Mosca per dar manforte a Pietro Del Re che era andato a Mosca per dar manforte a Nicola Lombardozzi che è tornato a Mosca per dar manforte a Pietro Del Re.
E così via.
Ma perché nessuno dei due è volato a Volvograd? Chissà se adesso che è scoppiato un secondo ordigno Pietro (o Nicola?) cambieranno idea. In ogni caso, in bocca al lupo. E portateci una statuetta di Stalin, magari di quelle segnatempo che cambiano colore.
Riccardo (e Michael)
Il quindicenne Riccardo Capitanio è morto sotto ad una valanga. Michael Schumacher, in un incidente simile, è in coma.
Applausi a La Stampa e a Marione Calabresi che oggi in prima pagina equipara le due notizie e le mette proprio sotto alla testata.
Il plauso va in particolare alla scelta di mettere in prima posizione Riccardo e non Michael. E anche dentro, sfogliando le pagine, troviamo prima il racconto su Riccardo e poi quello su Michael.
Cosa che non fa Repubblica, che in prima pagina parla solo di Schumi e gli dedica le pagine 10 e 11 e poi, molte pagine dopo, parla di Riccardo Capitanio.
Giampiero Mughini
In Cultura ottima intervista di Angelo Carotenuto al redivivo Giampiero Mughini di cui è uscito l'ultimo libro Una casa romana racconta.
Grande Mughini (anche a chi non l'ha sopportato per anni) quando afferma: "Da Panormana mi sono dimesso per contrasti sulla linea verso il Pifferaio, su Libero ho scritto in grande autonomia. In vent'anni mai un articolo in appoggio a Berlusconi, nemmeno di dileggio. Tanto ce n'erano a cascate".
Ultima cosa: Enrico Franceschini è in riposo natalizio. Al suo posto a Londra ci hanno mandato Alessandra Baduel.
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