Ecco la lettera che Luisella Costamagna ha inviato, tramite il Fatto Quotidiano, ai "Cari giornalisti presunti proscritti da Beppe Grillo"
Cari giornalisti presunti proscritti da Beppe Grillo,
dico presunti perché noi che con le parole lavoriamo dobbiamo smetterla di usarle a caso, evocando scenari nefasti che nulla hanno a che vedere con la realtà.
Dire che Grillo fa “liste di proscrizione” dei giornalisti sgraditi (Oppo, Merlo, Battista) è una sciocchezza.
Le liste di proscrizione, nate nell’antica Roma per colpire gli avversari politici, comportavano l’esilio o la morte, e oggi indicano reale messa al bando, censura, bavaglio. Non mi risulta (e ci mancherebbe!) che abbiate subìto questo trattamento da Grillo, e il fatto che sia stato evocato nel blog nei confronti della Oppo, con il (deprecabile) “dovrà cercarsi un lavoro” dopo l’abolizione del finanziamento pubblico all’editoria – battaglia che, condivisibile o meno, Grillo conduce da anni – fa un’enorme differenza. La stessa che passa tra realtà e immaginazione.
E che dire dell’improprio parallelo tra gli attacchi ai giornalisti critici e l’“editto bulgaro”? Madornale sciocchezza pure questa. L’editto del 2002 di Berlusconi – che allora era premier e controllava Mediaset e Rai – contro Biagi, Luttazzi e Santoro per l’“uso criminoso” della tv pubblica, significò la cancellazione delle loro trasmissioni e un atto intimidatorio nei confronti dell’informazione tutta, invitata (?) a stare buonina. La storia mai scritta non è solo quella dei grandi epurati ma anche dei piccoli: i tanti giornalisti e redattori precari che si sono trovati all’improvviso senza lavoro, senza stipendio e senza la possibilità di appellarsi a tribunali.
Che c’entra tutto questo con Grillo? Assolutamente nulla.
Ed è inaccettabile anche che si dica – come hanno fatto importanti rappresentanti del PD, ma non solo – che i suoi metodi “portano alla memoria il peggior squadrismo”. Ma avete una vaga idea di cos’era lo “squadrismo”? Se non un libro, consultate almeno la Treccani! Troverete due parole inequivocabili: “violenza armata”. E’ chiara la differenza abissale tra ieri e oggi?
Sia chiaro: Grillo sbaglia a prendere di mira i giornalisti che lo criticano. Siamo già al 57esimo posto al mondo per libertà di stampa, dopo Burkina Faso e Ghana: non ci si metta pure lui.
Ma perché, per un attimo, non considerate anche il rovescio della medaglia? Grillo ha raccolto il 25% dei consensi, ma a novembre nei Tg Rai e Mediaset (dati Agcom) il “tempo di notizia” (non di parola!) dedicato al Movimento 5 Stelle è stato, rispettivamente, del 3,46 e del 2,43% (per dire, il PD ha avuto il 20 e il 25%). Spegne la tv e sui giornali gli danno dello squadrista, proscrittore bulgaro, “non ancora” terrorista, camorrista, mafioso, con eletti che non hanno “fatto niente di utile per il popolo italiano” se non “pagliacciate”, “gazzarre” e “i soldi pubblici che si sono tenuti sono comunque troppi”…
Non scapperebbe anche a voi un “vaffa”?
Un cordiale saluto, Luisella Costamagna
Foto tratta dalla pagina Facebook di Luisella Costamagna
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