venerdì 28 marzo 2014

Il graffio di LL.

Inauguriamo oggi la rubrica illustrata Il graffio di LL.

Premessa: considero Obama un Presidente vero, con la "P" maiuscola, anche se con luci ed ombre. Niente a che vedere con i nostri a cominciare da Napolitano.

E seppur ateo, stimo molto Papa Francesco: le sue parole sono spesso sferzanti nel modo giusto e l'abbraccio a Don Ciotti speriamo sia l'inizio di un nuovo percorso.


La visita del Presidente U.S.A., grazie proprio a Papa Francesco, non poteva non far rimarcare la differenza tra noi e loro, soprattutto sul concetto di legalità: negli U.S.A. è rigido, da noi piuttosto elastico. Basta guardare cosa ha affermato e chi poi si è presentato.


Come carico da 11 poi, scherzi del destino, arriva la notizia (che avrebbe meritato ben altro spazio sul quotidiano di Largo Fochetti, visto che Reggio è il primo capoluogo d'Italia ad essere sciolto per infiltrazione mafiosa, e tutti noi ricordiamo le resistenze dovute, guarda un po', per motivi politici) della condanna di Scopelliti, seppur in primo grado.


Sorvolo per carità di patria sull'interrogazione presentata da NCD sulle gestioni del comune di Reggio precedenti a quella incriminata, con questo paragonando implicitamente Scopelliti a Falcomatà.

Che dire? In fondo ci meritiamo che facciano la bella vita personaggi come Ruby
 

E non dobbiamo nemmeno sorprenderci del nostro, sempre presente, servilismo verso gli U.S.A., gravido di conseguenze a quanto pare, come ci ricorda Alessandro Gilioli dell'Espresso

Un sempre smagliante Natangelo, ormai il vignettista del mese, la butta sul ridere.

  
Luca L.

Nessun commento: