lunedì 24 marzo 2014

La frenetica attesa, tra un indizio e l'altro.

Cresce l'attesa sulla nuova Repubblica in edicola dal 27 marzo, e non potrebbe essere diversamente. Si colgono indizi qua e là, ma non si possono commentare.

Trovo invece interessante, tra le tante, la considerazione di mad283 nei commenti che spinge appunto a non sbilanciarci. Ma poiché l'asticella viene alzata ogni giorno di più e il "baffo" sulla testata del lunedì ne è una conferma, come pure l'attesa che l'arguto e sommo FS sta scandendo con le varianti di "restyling" di ogni genere che i titoli propongono, credo sia ovvio trovarsi tra le mani un giornale molto diverso, persino irriconoscibile in senso positivo (repubblicano e non repubblichino, appunto).

E assieme al contenitore anche sul contenuto occorrerebbe intervenire, basti pensare a "Rclub" illeggibile e, per buona parte, inutile. Mentre R2 la vedrei collocata come dorso autonomo, seppur parte integrante del giornale (gli edicolanti non tollerano gli inserti da allegare e il lunedì è uno di quei giorni "odiati" dalla categoria), ma estraibile.

Sarebbe gradito un completo rifacimento della sezione "cultura", con aumento delle pagine (la moda è irrilevante, pur se traina pubblicità con i servizi dedicati alle sfilate). Un'attenzione alla cronaca, ma curata come un grande giornale deve saper fare, vale a dire stare sul pezzo, ma non allungarlo ogni giorno se non vi sono particolari rilevanti (mi riferisco al caso "baby squillo-marito Mussolini).
C'è una cronista "tosta" come Federica Angeli, che merita ampiamente di scrivere sull'edizione nazionale e non solo sul dorso romano.

Vorrei augurarmi maggiore attenzione (ed ampliamento) alla rubrica delle lettere. Riduzione dei gossip del Palazzo, ma attenzione alla politica che, per me, significa relazione sui lavori parlamentari (fa qualcosa del genere "Il Sole 24 Ore") e non inutili paginate sulle dichiarazioni di uno o dell'altro.
E l'Estero completamente rivisto.

Quello che temo, invece, è un cartaceo che, in qualche modo, sia fruibile con le stesse modalità dei device, dunque spazio ad infografiche ai danni del testo. Ma il cartaceo deve differenziarsi!

Frank

8 commenti:

Gabri ha detto...

vorrei infografiche degne del loro nome, tipo quelle di francesco franchi.

Anonimo ha detto...

io affiderei tutte le infografiche a paula simonetti, che è brava come francesco franchi. e terrei samarelli per i gol e gli storibord.

Frank ha detto...

D'accordo con entrambi. E' che non vorrei ritrovarmi con pagine così.
http://pazzoperrepubblica.blogspot.it/2014/03/un-primo-assaggio-del-restyling.html

Gabri ha detto...

certo, anche paula simonetti sarebbe perfetta! chissà, magari qualcuno ci legge e intende, anche se è un po' tardi ormai...

MUDD ha detto...

Le citazioni di Federica Angeli e Francesco Franchi: ovvero, quando si parla di idem sentire feticistico... Grandi loro e grande chi li cita!

Frank ha detto...

@MUDD, troppo buono, ma grazie :-)

Anonimo ha detto...

Vorrei ricordare a tutti che Paula Simonetti è a capo di uno studio grafico comprendente diverse persone, e lavora per una pubblicazione settimanale, specializzata: non ha a che fare - per esempio - con aerei che cascano in Malesia, neutroni che si scontrano sotto il Gran Sasso o anche semplicemente con le pagine di cronaca leggera sulle mode 2014 nel campo dei profumi.
Francesco Franchi fa l'art director, e firma infografiche che non realizza lui, peraltro. Lui lavora per un mensile.

Insomma tornate con i piedi per terra, in un quotidiano è difficile vedere infografiche così "lavorate"

Enrico Maria Porro ha detto...

E invece, caro anonimo, è proprio così che la vorremmo la Nuova Repubblica: un giornale rivoluzionario con idee rivoluzionarie per chi NON ha i piedi per terra,