Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Caro Pazzo,
a tutti i lettori di Repubblica non sarà sfuggita la pagina 22 del quotidiano di oggi 25 marzo 2014 (pare non sia il solo giornale a pubblicare tale pagina). Una lenzuolata pagata dalla Novartis per respingere le accuse e "chiarire numerose informazioni non corrette che sono circolate sui media", cioè i fatti dietro la multa da 180 milioni di euro recentemente comminata dall'Antitrust.
Non so voi, ma mi pare la classica "excusatio non petita, accusatio manifesta", insomma la "smentita che non smentisce" o "chiarimento che non chiarisce".
A parte la notevole cifra che i vari quotidiani avranno incassato dalla pagina pubblicata dalla multinazionale, non si capisce il motivo di tanto zelo da parte dei quotidiani stessi.
Anche, se non soprattutto, per il fatto che la pagina in questione non entra minimamente nel merito della questione, visto che le accuse sono di fare cartello con conseguente giro di tangenti e compagnia cantando. Un copione, quello di non rispondere nel merito, ormai usurato in questi anni in Italia.
E' proprio vero quello che cantava Gaber "io non temo Berlusconi in sé, temo Berlusconi in me"
Molto meglio sulla vicenda la vignetta di Stefano Disegni del giorno 11 marzo 2014 (sotto).
Luca L.
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