La recensione-intervista di oggi di Eugenio Scalfari del nuovo libro di Piero Ottone Novanta sarebbe valsa, da sola, il prezzo del giornale.
Sarebbe, appunto. Se non fosse per il tono irritante e saccente del Fundadòr che riesce anche stavolta a parlare più di se stesso (e di Repubblica) che di Ottone (e del suo libro) e riuscendo a capovolgere l'obiettivo della recensione, trasformandosi da intervistatore a intervistato.
E poi basta leggere l'incipit e il finale (seconda e terza foto). #nonsenepuopiudelfundador
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