La banana di Dani Alves disarma il razzismo più dei discorsi di Abramo Lincoln ed è magnifica la decisione di farne il simbolo dei mondiali che il 12 giugno si apriranno a San Paolo. Il morso di quel calciatore mulatto di trent’anni, che raccatta da terra e mangia il frutto della vergogna vigliacca e impunita perché protetta e nascosta dalla folla, ha infatti il ritmo della samba allegra di Josephine Baker che mostrava al mondo quant’era era bella la scimmia esotica e nera coprendo e scoprendo con un tutù di banane il corpo più desiderato della Terra. Ecco perché in un solo giorno è stato più efficace del film ‘Dodici anni schiavo’ l’ imprevisto spettacolo della banana in calcio d’angolo che la velocità e la spontaneità del web hanno reso più popolare dei Papi santificati dai Papi.
martedì 29 aprile 2014
Il potassio eversivo di Dani Alves.
Formidable, direbbe Stromae. E' il pezzo di Francesco Merlo sul gesto di Dani Alves che ha scatenato i "selfie con banana" sui Social Network:
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