giovedì 15 maggio 2014

Quell'antipatico di Bret.

Ma l'avete letto sull'ultimo Venerdì il pezzo di Tim Walker (del London Evening Standard) sullo scrittore Bret Easton Ellis?

Già mi stava antipatico prima, adesso dopo aver letto il pezzo, ancora di più.

Già l'affermazione del titolo lascia così così: "A che servono il libri scandalo se nessuno legge più?".

Che pensi per lui. Qui da noi in Italia si legge amcora, fortunatamente.

Poi nell'articolo si legge: "Ellis non pubblica più un libro da quattro anni e in questo intervallo di tempo probabilmente ha scritto più roba su Twitter che per un nuovo, eventuale romanzo".

Bella roba. Ma Gianni Mura lo sa? E poi, non è che non scrive più perché non ha più idee? E dà la colpa al fatto che, secondo lui, non si legge più?

E ancora: "Con i suoi tweet Ellis fa strage di mostri sacri. Nel 2012 ha scritto che Breaking Bad è la serie più sopravvalutata della storia della televisione". 

Qui possiamo essere anche d'accordo, ma qualcuno lo dica a Linus e Nicola Savino che quotidianamente dai microfoni di Deejay chiama Italia fanno markette della seria televisiva elogiandola a livelli patologici.

E ancora: "Alice Munro (recente premio Nobel per la letteratura ndFS) è sempre stata una scrittrice sopravvalutata e ora che ha vinto il Nobel lo sarà in eterno".

Sticazzi.

E infine: "David Foster Wallace è il più tedioso, sopravvalutato, contorto, pretenzioso scrittore della mia generazione".

E poi chissà cos'altro avrà scritto su Twitter, che non è riportato qui.

Insomma, i capricci e le sentenze di uno scrittore che non scrive da quattro anni, tranne che su Twitter, e che parla male di chi, invece, scrive eccome e anche bene.

Michele Serra non farebbe mai una cosa del genere, tanto per dirne uno. E nessuno commenti che non lo fa perché non è su Twitter. 

FS


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