giovedì 12 giugno 2014

Pazzo per Radio Capital.

Vi ricordate di Vanni Zagnoli? Il Pazzo per Pazzo per Repubblica?
Oggi torna con un mega racconto su Radio Capital, la radio del Gruppo Espresso-Repubblica.


Pazzo per Radio Capital.

di Vanni Zagnoli (con Silvia Gilioli)

“Vi conterò di Mariellina”, è l’attacco di un pezzo, di una rubrica, forse di un libro, non ricordo, di Andrea Maietti, amico e biografo di Gianni Brera.

E’ l’attacco che uso quando posso scrivere in libertà, non di frequente. Qui vi racconterò di Radio Capital, gruppo Repubblica.


E' stata mia, come collaborazione, nel ’99 e 2000, poi le strade si sono separate, con grande amarezza da parte mia, perchè le troppe proposte risultarono un boomerang, situazione vissuta spesso, in 24 anni da freelance.

Dunque, “Buon pomeriggio, da Andrea Lucatello”. La sua voce impostata mi è rimasta impressa, era la mia preferita e ora vedo che Andrea è fra gli speaker. All’epoca conduceva i gr e allora ascoltavo tanto, tutto per il taglio.

Ora ritrovo il caporedattore Edoardo Buffoni, sul sito internet, all’epoca era caposervizio, mio interlocutore privilegiato, fra quanti altrove vengono chiamati capifascia, cioè direttori della tale fascia oraria, a rotazione.

Fabio Arboit, pronuncia Arbuà, chissà di dov’è.

Va beh, Luca Bottura è un fuoriclasse eclettico e conosciuto, Mary Cacciola è reggina, mi affascina. “E ora su Radio Capital suoniamo…”. Bel lancio di vari brani.

Riccardo Quadrano, all’epoca uno dei redattori sportivi, voce incredibile, come ritmo.

Sergio Mancinelli, altro nato con la radio. Silvia Mobili. Beh, Silvia mi ha commentato ogni tanto su facebook, diciamo che avevo feeling con lei.

Il direttore Vittorio Zucconi è modenese, anche solo per questo, figlio dell’ex direttore de Il Giorno Guglielmo, lo seguo con passione.

E allora vado a vedere la redazione di oggi, mi soffermo su chi c’era già 15 anni fa. Simona Bolognesi, vicecaporedattore, si affacciava. Il caposervizio Jean Paul Bellotto, forse, francese, era un’istituzione, come l’amico Giuseppe Antonio Perrelli per lo sport. A me hanno sempre rimproverato, anche in altre radio, la voce spenta, l’impostazione da giornale. Accadeva che dai quotidiani, invece, mi dicessero: “Lo sai che in radio sei proprio bravo?”.

Roberto Ciuti, dello sport, seguiva la Roma.

Massimo Rocca era il cronista parlamentare, il meno giovane della redazione.

E poi le redattrici sportive, Valentina Vecellio, poi a Capital goal, e Silvia Scotti, pure sulla Roma, rivista poi con la nazionale.

Ricordo Quadrano, invece, al gran premio di Formula Uno, a Imola.

Quando li rivedo, istintivamente mi innervosisco. Perchè una collaborazione azzerata è sempre mortificante, tantopiù quando di prestigio.

Per me il lavoro è sempre stato una droga, come il computer. Perrelli mi chiedeva: “Oggi quanto tempo hai passato con tua moglie?”.

Fra chi ha lasciato la redazione, c’è Paolo Volterra, una volta mi chiamo per contestare la chiusura di un servizio. “Perchè metti casello di Parma nord?”. Certo, perchè l’operazione è stata effettuata da lì, delle forze dell’ordine.

Ricordo con piacere Alessandro Capponi, passato poi al Corriere della Sera, pagine di Roma, e poi alle cronache italiane.

E poi i corrispondenti. Federica Cocchi è diventata redattrice degli sport vari alla Gazzetta dello Sport, è modenese, di Carpi. Emiliana come me, di Reggio. Simone Monari è capo dello sport a Repubblica Bologna.

Nel tempo ho ritrovato firme altrove. Laura Pertici a Repubblica, Corrado Zunino interveniva come opinionista sui motori, Emilio Marrese da Bologna al Domenicale, dopo il passaggio a vicecapo dello sport di Repubblica. Tiziana Testa l’ho persa di vista, mi affascinava in quanto abruzzese.

Domenico Castellaneta era il corrispondente dalla Puglia, probabilmente lo è ancora, è forse vicedirettore della Gazzetta del Mezzogiorno.

Da Torino c’era Alberto Pastorella, redattore adesso a Milano, di Tuttosport, con Diego De Ponti, mi pare, come vice. Bruno Tavosanis è ora la voce dello sport a Nordest, almeno dell’Udinese.

Carmelo Prestisimone era da Napoli, l’ho ritrovato anche su Skysport24. Non ricordo i corrispondenti da Calabria, Sicilia e Sardegna ma la copertura era capillare.

Dall’Emilia Romagna la civettuola Francesca Blesio, giornalista di costume, del Corriere di Bologna, ha raccolto nel tempo la mia eredità.

Va beh, dai, avete capito. Scrivo tutto questo per riprendere a collaborare. Con Repubblica, con Capital, con le altre testate del gruppo che peraltro non mi hanno mai ospitato.

Scherzo. Certo, il gruppo, questo gruppo, rappresenta il sogno, per molti. Anche per me.

E allora chiudo come allora. “Da Reggio Emilia per Radio Capital, Vanni Zagnoli”.

Con mia moglie Silvia Gilioli che ascoltava la radio, poi saremmo passati ad altre frequenze e dai telefonini.

Chissà perchè, poi, Capital. Questo lo spiegheranno i redattori, magari.

2 commenti:

Gabriele ha detto...

Tutto molto interessante

Omozigote ha detto...

Ma soprattutto cosa c£$&% vuol dire "affaffiava"???