venerdì 12 settembre 2014

"Buon inizio di anno scolastico ai nostri figli (si fa per dire)".

Anche se è decisamente OT, pubblichiamo volentieri questa lettera che ci è arrivata:

Buongiorno,

vi scrivo per portare alla luce un episodio personale e minimo ma se si vuole rappresentativo dello sfacelo del paese.

 

Sono la mamma di una bambina che frequenta da quando aveva 3 anni la Scuola De Amicis a Napoli. Ho scelto la scuola pubblica non per sola convenienza economica ma poiché ho riposto fiducia e rispetto nell’istruzione pubblica.

 

Oggi mia figlia ha 8 anni e mezzo e tra pochissimi giorni rientrerà a scuola.

 

Come madre mi trovo in una difficilissima posizione, poiché mia figlia e i suoi compagni di classe al rientro a scuola non troveranno più la loro insegnante di italiano. Il punto è che l’ insegnante di italiano è stata spostata su altre materie ed in una altra sezione a seguito di un braccio di ferro durato 6 mesi in cui ha prevalso l’ingerenza dei genitori nelle scelte di una scuola pubblica.

 

Come madre dovrei spiegare ad una bambina che il motivo per cui non troverà più la sua insegnante è che qualcuno ha ritenuto che l’aver chiesto e legittimamente ottenuto un part time sia stato lesivo per la didattica al punto di pensare che sia meglio per i prossimi due anni affidarsi a delle supplenze.

 

Come madre dovrei spiegare a mia figlia che i mali di questo paese derivano proprio dall’inciviltà diffusa, dalla arroganza e dalla presunzione dei singoli. Come madre dovrei spiegare ad una bambina che la sua Scuola non ha tutelato il diritto alla continuità alimentando una spaccatura profonda tra genitori e scuola.

 

A nulla sono servite lettere della maggioranza dei genitori che segnalavano la bravura e la preparazione dell’insegnante in questione.

 

A nulla è servita la valutazione sulla preparazione della maggioranza degli alunni, resi indipendenti nei compiti fin dalla prima elementare.

 

L’insegnate di italiano di mia figlia è una donna seria e preparata, poco riverente verso le mamme ed i figli. Una maestra che ha insegnato loro il rispetto dei ruoli e delle regole oltre che l’italiano.

 

La Scuola De Amicis, che alcune di noi frequentano da molti anni è una scuola pubblica con tutte le problematiche connesse ad una Istituzione Pubblica in Italia.

Carenze e problematiche legate ai fondi, alla refezione inesistente, alla palestra inagibile ormai da più di un ventennio, alla assenza di una Dirigente stabile da quasi altrettanto.

 

Le decisioni della nuova Preside (responsabile di aver trovato e avallato ipotesi e sospetti) sono motivate da supposizioni e ipotesi riportate da altri.

 

Ad oggi la scuola di mia figlia non ha ritenuto suo dovere valutare effettivamente e nel merito se il part time dell’isegnante ha arrecato problemi ai nostri bambini, ma si è basata sul dubbio insinuato da alcune mamme senza prevedere un seria e circostanziata valutazione di merito.

 

Il problema con cui ci si scontra, dunque, non è relativo alla capacità dell’insegnante di gestire al meglio il part time a lei concesso, quanto piuttosto alle difficoltà da parte dell’Istituzione di arginare le interferenze dei genitori.


Interferenze che hanno avuto la meglio sul buonsenso sul rispetto e sul vivere civile.

Interferenze che hanno pregiudicato il mio rispetto verso una istituzione pubblica che consente che cose del genere accadano.

 

Le logiche che governano una Scuola pubblica dovrebbero essere ben altre e lasciare che un episodio del genere accada nella strafottenza dei più è un grave precedente.

 

La nostra scuola oggi ha scelto le logiche che la governano e queste logiche sono ben lontane dall’interesse e la tutela dei bambini.

 

Venuta meno la mia stima ed il mio rispetto verso la nostra scuola, venute a mancare le basi per mia figlia di avere una valida insegnate così come aveva, venuta meno la mia stima nei confronti di una scuola che non tutela il valore ed il merito di una isegnate, venuto a mancare il rapporto di serenità nella nostra classe, venuti meno tutti i presupposti per cui un genitore sceglie una scuola piuttosto che un'altra, non avendo avuto come genitore nessuna giustificazione valida a quanto accaduto, mi troverò a dover valutare seriamente se cambiare scuola a mia figlia e sperare che episodi del genere non accadano ovunque.

 

E da oggi nella Scuola De Amicis nessuna maestra si senta immune, poichè la mancanza di solidarietà alla collega rappresenta la pochezza dei singoli e il rischio che da oggi una mamma possa decidere chi rimuovere e quando adducendo motivazioni di ogni sorta.

 

Data la rilevanza e l’attualità del dibattito legato alla riforma scolastica e le riflessioni su cosa fare per rendere la scuola italiana più competitiva, il mio personalissimo suggerimento è di ricominciare dal basso, tutelando i bambini dalle ingerenze e dalla presunzione dei genitori e reintroducendo l’insegnamento dell’educazione civica obbligatoria anche per i genitori.

 

Buon inizio anno scolastico ai nostri figli.


Chiara Boscotrecase

 

 

 




2 commenti:

Unknown ha detto...

34Questo episodio, gravissimo nel merito e nel metodo, conferma ancora una volta quanto da più parti viene da tempo denunciato e cioè la presenza di una ingerenza indebita e pericolosa della componente genitori nelle questioni di didattica che dovrebbero essere discusse nel collegio dei docenti e dei singoli consigli di classe con la sola presenza della componente docenti.
E' stato seguito questo iter nell'episodio accaduto nella scuola De Amicis?
Quando la didattica ritornerà ad essere la protagonista dell'azione educativa della scuola?
Quando si capirà finalmente che la scuola, rinunciando alla centralità del suo nobile compito di accompagnare e promuovere la crescita responsabile del futuro cittadino, sta producendo nella nostra società dei guasti irreparabili, cedendo spesso a pressioni ed ingerenze indebite che mortificano la natura meramente educativa della scuola pubblica?
Giampiero de Cristofaro

Alberto ha detto...

Il "diritto" al part time dell'insegnante di italiano non può certo prevalere sul diritto allo studio dei bambini delle elementari, che non possono fare la stessa materia fondamentale in pochi giorni.
Certo se i sindacati fanno di queste battaglie... meglio votare Renzi :-)
Alberto