Sergio il Tenace, il Calmo, l’Anti-eroe. Con queste parole Sergio Mattarella veniva descritto in un ritratto su Repubblica del 7 febbraio 1989 da Giampaolo Pansa. "Osservo il limpido fervore di Mattarella e mi vien da pensare: mio Dio, che illuso", concludeva Pansa. "Mi chiedo come reggerà fra i carriaggi, le truppe, le grandi armate, i compromessi di potere, i pateracchi, i cinismi, le piccole viltà. Poi, di colpo, mi ricordo di suo fratello Piersanti: si fece uccidere, a Palermo, per dar sostanza a tante giuste illusioni. E allora concludo: sì, meglio aspettare, meglio sperare". In questa galleria fotografica le pagine di Repubblica che hanno raccontato quarant'anni di una carriera politica lontano dai riflettori. (di Katia Riccardi)
sabato 31 gennaio 2015
Feticismi mattarelliani 1.
Sul sito di Repubblica una bellissima rassegna stampa degli articoli apparsi sul cartaceo e riguardanti il nuovo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Sergio il Tenace, il Calmo, l’Anti-eroe. Con queste parole Sergio Mattarella veniva descritto in un ritratto su Repubblica del 7 febbraio 1989 da Giampaolo Pansa. "Osservo il limpido fervore di Mattarella e mi vien da pensare: mio Dio, che illuso", concludeva Pansa. "Mi chiedo come reggerà fra i carriaggi, le truppe, le grandi armate, i compromessi di potere, i pateracchi, i cinismi, le piccole viltà. Poi, di colpo, mi ricordo di suo fratello Piersanti: si fece uccidere, a Palermo, per dar sostanza a tante giuste illusioni. E allora concludo: sì, meglio aspettare, meglio sperare". In questa galleria fotografica le pagine di Repubblica che hanno raccontato quarant'anni di una carriera politica lontano dai riflettori. (di Katia Riccardi)
Sergio il Tenace, il Calmo, l’Anti-eroe. Con queste parole Sergio Mattarella veniva descritto in un ritratto su Repubblica del 7 febbraio 1989 da Giampaolo Pansa. "Osservo il limpido fervore di Mattarella e mi vien da pensare: mio Dio, che illuso", concludeva Pansa. "Mi chiedo come reggerà fra i carriaggi, le truppe, le grandi armate, i compromessi di potere, i pateracchi, i cinismi, le piccole viltà. Poi, di colpo, mi ricordo di suo fratello Piersanti: si fece uccidere, a Palermo, per dar sostanza a tante giuste illusioni. E allora concludo: sì, meglio aspettare, meglio sperare". In questa galleria fotografica le pagine di Repubblica che hanno raccontato quarant'anni di una carriera politica lontano dai riflettori. (di Katia Riccardi)
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