“Repubblica” tra le mani richiede un'attenta ricognizione della prima pagina: titoli, collocazione pezzi, firme. Tutto con la matita pronta ad evidenziare le parti più interessanti.
Lo sfoglio continua in progressione, non saltando corsivi o rubriche varie (Bonsai o Bel Paese). Se il pezzo interessa e non è lungo si legge subito, altrimenti piego una parte della pagina (se davanti e dietro c'è la pubblicità) e proseguo.
Se l'articolo occupa due pagine, come la nuova tendenza indica, piego il giornale che, a quel punto, non avrà più la testata in evidenza. Mi soffermo sulla parte centrale, commenti, idee, rubrica delle lettere e Amaca.
Un occhio alle firme e uno all'argomento che sono funzionali una all'altro. Così può capitare che un articolo di scarso rilievo venga però letto in ragione della firma e viceversa. Adoro le infografiche in genere, quelle di RSalute in particolare e così mi soffermo volentieri.
Poi R2 che, in genere, ha una storia di copertina “forte”, soprattutto se quella parte di giornale appare più “debole” all'interno. Cultura e spettacoli, specie le interviste, sono quelle parti che vengono rimandate. Immancabile sosta nello Sport.
A questo punto, se ho tempo, riprendo quelle pagine che mi ero ripromesso di leggere, piegandole o evidenziandole in qualche modo. Qui i segnali della matita tornano utili per sapere dove prestare maggiore attenzione e si riveleranno poi tracce preziose nella fase ultima di archiviazione (dopo alcuni giorni) dove si procederà alla separazione fisica delle pagine, vale a dire ciò che merita di essere conservato e quello di cui si può fare a meno o che non interessa.
Tempo impiegato che può variare da sessanta a novanta minuti, non considerando ovviamente tutte le volte in cui si andrà a riprendere il quotidiano in mano nelle giornate successive. Soltanto la domenica il rituale salta e la lettura inizia dai “cattivi pensieri” di Gianni Mura che, purtroppo, domenica prossima si concluderanno.
Su di me non l'ho mai sperimentato, ma sarebbe curioso sapere quanto tempo richiede la lettura integrale del giornale, senza trascurare nulla, comprese le “brevine”.
Frank
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