giovedì 2 luglio 2015

La nuova Unità è la versione lenzuolo di Internazionale.

Ecco la già annunciata e attesa recensione di MUDD della nuova Unità tornata in edicola:

A un feticista che ama Repubblica anche negli allegati (il vero feticista sfugge, infatti, alla tentazione-cassonetto!!!), la testata quadrata della nuova Unità sarà sembrata identica e quella di Affari&Finanza, tanto più che la scelta viene ripetuta anche nelle sezioni interne delle 24 pagine full color in edicola dal 30 giugno. In realtà, la nuova grafica del quotidiano diretto da Erasmo d'Angelis – nominato a sorpresa mentre tutti avevano già iniziato a sbeffeggiare sul web il secondo nome del direttore in pectore, Vladimiro “Ilic” Frulletti – ricorda moltissimo Internazionale.


I contenuti si muovono su un crinale che potremmo definire veltroniano, dalla pubblicazione a puntate dell'Enciclica di Bergoglio (proposta in una pagina tematica fissa con doppia spalla affidata a favorevoli e contrari) al megafono dato al partito “a vocazione maggioritaria”: sul primo numero un corsivo di Orfini, mentre il ministro Martina firmerà tutti i giorni un Diario dall'Expo — i detrattori di una testata accusata di renzismo già “sulla fiducia”, ovvero prima di arrivare in edicola, stanno avendo buon gioco a commentare l'ottimismo propalato dalle aperture (ieri e oggi storie di nuovi occupati o rioccupati). Lo stesso premier, già in prima pagina il 30 per il classico messaggio di auguri, oggi firma già un secondo fondo che si prende una delle due pagine dei “Dialoghi”, sezione per lettere e commenti (ma oggi è servita anche un'appendice in penultima con selfie, foto e auguri dei lettori dal titolo “La mia Unità”).

Il direttore non nasconde certo la linea dem (in soldoni: meglio questa politica che l'antipolitica, e le riforme vanno sostenute ora che finalmente sono partite davvero), ma la scelta di non censurare le riflessioni del “padre” del Pci Alfredo Reichlin – presente sabato scorso alla convention di Speranza e della corrente minoritaria, per capirci – è un segnale importantissimo. Detto tra parentesi, oggi Reichlin firma una delle pagine più interessanti del giornale.

Anche il resto è fatto di conferme (Staino in prima ma anche in fondo al giornale in versione “reloaded”, con vecchie strisce riproposte: la sfida sarà scegliere quelle più attuali e valide anche oggi, per evitare il rischio amarcord fine a se stesso) ma le novità non mancano: spiccano le sezioni Focus (due pagine con foto grandissime e pezzetti in stile didascalia), Report (due pagine a tema, oggi Claudia Fusani sul terrorismo) e Radar (oggi intervista a Vasco Rossi) per il blocco cultura e spettacoli. La bellissima pagina Mappamondo (una pagina di notizie brevi con numeri e foto) oggi non c'era e bisogna capire se sarà una rubrica saltuaria o è stata già soppressa: è in effetti la pagina forse più lavorata di un giornale che si omologa a tutte le altre testate italiane nella scelta di master che si chiudono in media con due pezzi (lavoro di desk ridotto al minimo). Vedremo.

Lo sfoglio si apre con il “Tema del giorno” (2-3): da segnalare che la prima apertura #AntimafiaCapitale è diventata, da titolo-hashtag del primo numero, una rubrica fissa, una sorta di osservatorio permanente sulla mafia a Roma.

Molto rosso nella grafica (non solo nelle testate quadrate di cui sopra), ma la novità più visibile sono le righe evidenziate in giallo e quelle cerchiate con un effetto biro che rimanda nei tantissimi bianchi a margine di pagina e tra gli elementi (molto spazio persino tra titoli e catenacci). Altro elemento innovativo il numero di pagina in basso anziché in alto. In pieno trend il ricorso ai fili, una sorta di ritorno alle origini per i quotidiani che si stanno rinnovando, archiviando definitivamente l'era dei box e degli imbustati. In generale grafica molto piacevole e chiara, che non cancella del tutto l'impostazione appena precedente.

Un feticista avrà infine notato che la Nostra pubblicizza a tutta pagina le proprie iniziative (in questi giorni, ad esempio, una raccolta di cd e le ristampe di Linus), altri inserzionisti sono Eni ed Enel.
Per chiudere, tornando alla questione “governativismo” segnaliamo la polemica dei fratelli coltelli del Manifesto: il direttore Norma Rangeri ha litigato a distanza su Luigi Pintor, citato da D'Angelis come positivo esempio di eretico nel Pci: la frase era stata pronunciata in questa intervista di cui PPR ha prontamente parlato, essendo stata rilasciata a Repubblica.

MUDD

1 commento:

Anonimo ha detto...

Interessante commento sulla nuova Unità. Tra le cose da notare aggiungerei che la testata racchiusa in un rettangolo (o quadrato) ricorda in generale quelle di molta stampa estera: the Sun, Bild, USA today... Ma fu adottata anche da Paese Sera (anche per le sezioni interne) tra il 1985 e il 1987.