Doppio (bel) Granati a pagina 2 e 4.
Le interviste di GAF a pag.10.
Tra Pamplona e Siena, la pagina 7 è dedicata agli animalisti.
A pag.23 la bella Tiziana De Giorgio ci parla della Escape Room, apparendo angelicamente di nuca in due istantanee.
L'unico commento nella pagina dei commenti è quello del Garimba, alias Paolo Garimberti.
L'inviato del giorno sono due: Paolo G. Brera a Maiorsk Stazione (Ucraina) e Luigi Bolognini da Livigno (Italia). Il primo ci regala un reportage dalla "terra di nessuno". Il secondo si conferma onnivoro raccontandoci come se la passa il ciclista Ivan Basso dopo l'intervento chirurgico per rimuovere un tumore al testicolo.
Era proprio necessaria la paginata di Alessandra Retico su Eva Carneiro?
Coraggio, siamo alla ottantaseiesima foto di Baricco.
Ad Andrea Sorrentino gli tocca smazzarsi pure la Lazio. Del resto Cardone si sta smazzando il calciomercato.
3 commenti:
"Coraggio, siamo all'ottantesima foto di Baricco". Ahahah! Bellissima, Feticista Supremo! Si, una delle cose più inutili degli ultimi anni, questo stillicidio quotidiano di foto. Baricco deve scrivere di più su Repubblica, non esibirsi in altri, discutibili ruoli...
Segnalo, pur tardivamente, che il grande Clerici si è con mia somma sorpresa allineato all'uso scorretto ma ahimè imperante del "piuttosto che" in funzione disgiuntiva. Nell'articolo sui 10mila ace messi a segno da Karlovic, pubblicato lo scorso 13 agosto, il nostro amatissimo Gioanin ha così scritto:
"La soverchiante importanza dell'Asso – se così posso chiamarlo – non è stata tale sinché il gioco è rimasto nella fase delle racchette di legno. Si ricordano record improbabili, causa i sistemi di misurazione, che vengono attribuiti a Bill Tilden (vincitore di Wimbledon nel 1920, ‘21, ‘30 e di sette titoli USA), piuttosto che, nel dopoguerra, a Jack Kramer (Wimbledon ‘46, ‘47 e USA ‘47 ) e Gonzalez (USA '48 e ‘49)".
Gianni, che succede?!
essendo anche io molto sensibile all'avanzata del "piuttosto che", mi sento di dissentire con il mitico Barbapapà: da premettere che è un uso davvero odioso, ma io me ne sono fatto una ragione pensando al precedente di "ovvero", che ancora oggi nel lessico giuridico (utilizzato come "oppure") ha il valore diametralmente opposto a quello odierno ("cioè, vale a dire"). l'italiano è una lingua anomala, forse dovremo abituarci al "piuttosto che", in entrambi i casi:
1) piuttosto che non farlo (puristi)
2) piuttosto che ad altri obbrobri (sperimentalisti e Gianni Clerici)
Grande MUDD, senpre brillante! Ma noi non possiamo e non dobbiamo cedere. Perché ad ogni presidio abbandonato le orde barbariche punteranno altri totem della nostra lingua fino alla corruzione totale. Già dobbiamo difenderci quotidianamente dall'importazione di inglesismi e orribili derivazioni fonetiche ("deliverare", "schedulare", "forwardare"... aargh!)...
E questo senza voler negare l'evoluzione, necessaria direi, di una lingua.
Segnalo che Stefano Folli è uno dei pochissimi ad utilizzare "ovvero" nell'accezione "antica".
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