venerdì 11 settembre 2015

Feticismi dell'11 settembre 2015.

Intanto oggi è l'11 settembre. R.I.P.

In prima pagina il Salvini altaniano impaginato accanto alla nuova specie di ominide basterebbe e avanzerebbe per chiudere qui i feticismi del giorno. Il non plus ultra. Se poi spostiamo lo sguardo in basso a sinistra leggiamo il titolo sulla copertina dell'Espresso: "Io non sono razzista ma...". Tirate voi le somme.

E comunque, Altan da dieci e lode. E la notizia dell'ominide ci regala un interessante pezzo di Marco Cattaneo.

Ma Repubblica è il blog di Matteo Renzi o un giornale di notizie? Lo chiediamo alla gerenza di Largo Fochetti.

Daniele Mastrojack di nuovo in viaggio: è a Malmoe, Svezia, per la vicenda dei migranti. Ieri, su Facebook, ha postato un eloquente video che ha girato all'aeroporto di Copenhagen. Cercatelo, sul suo profilo.

Paolo G. Brera, che l'altroieri aveva perso il puntoG, oggi lo ritrova. E lo usa per aggiornarci sulla giornalista sgambettatrice ungherese.

Alberto Stabile è tornato stabilmente a Beirut.

Semi-straordinari per GAF.

Oggi è l'11 settembre, si diceva. Ma non sembra, guardando lo striminzito spazio che Repubblica dedica all'anniversario. E non ce ne voglia lo Zio Vittorio.

Paolo Berizzi, dalla Lega a Casa Pound il passo è breve.

Federica Angeli sa come è morto Stefano Cucchi. O almeno dovrebbe saperlo.

Imperdibile l'intervista di Anais Ginori a Kamel Daoud, autore de Il caso Mersault, seguito ideale de Lo straniero di Camus.

Venezia: oggi la dolce Concita non ha vie di mezzo: cinque pallocce e mezzo a Remember di Agoyan e  mezza palloccia a From Afar di Vigas, quest'ultimo elogiato invece dalla Stampa (come approfondiremo nelle noterelle della sera).

È toccato a Roberto Nepoti il coccodrillo di Franco Interlenghi.

C'è chi va a Verona a vedere i Dear Jack in concerto e chi, come Francesco Saverio Intorcia, per intervistare l'allenatore della capolista Chievo.

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