lunedì 28 settembre 2015

Feticismi del giorno.

Barcellona, ecco il gran giorno di Alessandro Oppes che in un colpo solo si prende l'apertura della prima e le prime tre pagine dello sfoglio. Un giorno che Oppes aspettava da circa un anno, cioè da quando è tornato all'ovile di Largo Fochetti dopo un periodo alla corte della fottuta concorrenza.

Lo sfoglio prosegue con la guerra al terrorismo (come da occhiello) raccontata dalla parigina Anais Ginori e dai corrispondenti statunitensi Rampini e Zampaglione. C'è anche un'infografica non firmata.

E poi ancora (ancora) tre paginate sulla Volkswagen. Ma che altro ci sarà ancora da dire?

A pagina 14 arriva finalmente la morte del grande Pietro Ingrao, il cui coccodrillo è affidato inevitabilmente a Filippo Ceccarelli. Giovanna Casadio intervistaRossana Rossanda e Guido Crainz fa il "commento tecnico".

La delusione per la gestione di Largo Fochetti della morte di Ingrao è confermata dal commento di G.R.: "Mi pare che Repubblica sia stata piuttosto ingenerosa nei confronti della notizia della morte di Ingrao. Notizia di spalla in prima pagina, e gli articoli a riguardo solo a pagina 14 (e 15)."

Seguono brodino politico e Francesco nelle Americhe. A proposito di brodino, segnaliamo che GAF è ormai una presenza consolidata.

Per la serie: la Lena si scatena, ecco un nuovo reportage firmato da Alain Jourdan della Tribune de Genève. Per i socialfeticisti, l'account Twitter di Alain è: @Genevastratnews 

Bella la storia del bambino di 11 anni che racconta i segreti dei clan. A noi i segreti ce li racconta la coppia Viviano-Ziniti.

R2 oggi ci regala due bei pezzi di Francesca Caferri e Giuliano Aluffi (quest'ultimo sempre più presente) ma anche le due solite paginate di moda.

E poi lo Sport che ci racconta il campionato più strano e più bello degli ultimi anni. Gianni Mura torna a scrivere il commento lasciando nuovamente l'Inter nelle mani di Andrea Sorrentino, che scrive: "È spuntata una Viola sul prato di San Siro".

Tre le curiosità della giornata di campionato: Fabrizio Turco che fa il Toro terzo in classifica, l'onnivoro Bolognini che fa Verona-Lazio riuscendo a non parlare di Barça e sfornando un curioso incipit: Diceva Yogi Berra, santone del baseball fin dal nome, "Non è finita fino a quando non è finita", e infine Cosimo Cito che fa Sassuolo-Chievo ma dalla redazione. È bene che da oggi Aligi Pontani mandi qualcuno a seguire il Sassuolo, unica squadra ancora imbattuta.

Settimana di Coppe: Enrico Sisti è già a Minsk per la magica. Crosetti e Gamba scaldano le penne per Juventus-Siviglia.

Altri sport (non minori): Stefano Zaino a Suzuka e Massimo Calandri a Alcaniz per i motori. Il collaboratore Eugenio Capodacqua a Richmond per la disfatta del ciclismo italiano.

Ancora su Crosetti: bello il suo pezzo sul libro inchiesta più film The program dedicato alla carriera macchiata di Lance Armstrong.

Come non segnalare l'intervista di Amanda Mars, in prestito da El Pais, a Martin Amis alla vigilia dell'uscita del suo nuovo libro La zona d'interesse. Strano che non se ne sia occupato Antonello Guerrera.

I pipierrini con i capelli bianchi (e con gli occhiali) apprezzeranno l'intervista di Silvia Fumarola a Edvige Fenech.

Paolo D'Agostini assegna 4 pallocce su 6 a Io e lei di Maria Sole Tognazzi.

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