I feticismi del giorno: Messina senz'acqua e senza voce.

La prima apre con Cantone e "Milano capitale morale", ma la fotonotizia se la prende la Turchia e la repressione giornalistica di Erdogan. Commenta l'inviato Marco Ansaldo. "Una tessera da giornalista insanguinata" è l'incipit del pezzo, ma non si tratta della sua, e nemmeno di quella di Adriano Sofri, che all'interno dice la sua sulla vicenda.

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Tanta ciccia (rossa) oggi in prima: Merlo, Valli, Serra. Non ce ne vogliano gli altri republicones.

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Bellissimo e da PPR+, se ci fosse ancora, il ritratto di Milano del catanese Francesco Merlo. Superbo quando scrive "la luce di un ottimismo austriacante da Città-Stato". Gianni Mura, però, gli ri proverebbe di certo quel punto esclamativo e quei puntini di sospensione utilizzati nelle prime righe del pezzo.

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Spopola sul web, e anche a pagina 4 di Repubblica, la foto di Renzi che fa jogging sul lungomare dell'Avana. Che stia cercando il suo amico Francesco Bei sperduto negli aeroporti sudamericani?

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Sorprendono un po' quelle 4 paginate messe lì tra un brodo politico e l'altro.

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Non avendo nessun grillino da pelare, oggi Annalisa Cuzzocrea deve pelare la gatta Varoufakis e le 24.000 euro dell'ospitata a Che tempo che fa. Nella confusione, scrive "t shirt" senza il trattino.

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Dalla Russia con furore. Da leggere assolutamente il reportage del pioniere Bernardo Valli dalla capitale russa. In giro per la Piazza Rossa lo accompagna un ex collaboratore di Boris Eltsin che si dichiara scandalizzato da ciò che sta accadendo nella Russia di Putin. Valli, però, non è deluso dalla visita a Mosca: "Alla prima occhiata la trovo scintillante, dinamica, curata. Non sento nostalgia per la disadorna metropoli dei miei ricordi giovanili. Il desiderio di Europa è palpabile".

Bernardo Valli resta il più grande inviato della storia di Repubblica. 

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Mentre si riaffaccia Tomaso conunasolaemme Montanari, è triste constatare che nelle pagine di Cronaca non ci sia neanche una riga su Messina che da cinque giorni è senz'acqua. Nessun riferimento nemmeno sul dorso siciliano e sulla Home del sito. Noi, nel nostro piccolo, contribuiamo rilanciando l'hashtag #Messinasenzacqua 

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Botta e risposta, nella pagina delle Lettere, tra Gero Grassi della Commissione sul caso Moro, e Bebedetta Tobagi a proposito del recente pezzo di quest'ultima su Repubblica.

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Michele Serra, nella sua sanguigna Amaca, spezza una lancia sulla carne rossa: "Il panico salutista ha qualcosa di indecoroso e di puerile, e io sono adulto". E va a comprarsi un bel strolghino.

Poi, qualche pagina dopo, ci spiega perché sarebbe inutile rifare Cuore adesso.

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Bella l'intervista del letterato Antonello Guerrera allo scrittore David Peace. "Il suo cognome significa "pace", anche se ce n'è poca nei suoi libri" è l'incipit.

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Luca Valtorta è andato a Lucca Comics. Ci troverà pure il nostro amico illustrAutori?

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Sono 19 e mezzo su 30 (quasi record) le pallocce assegnate oggi ai film dai critici cinematografici di Largo Fochetti. E dopo due settimane, noi pipierrini siamo ancora ansiosi di scoprire quante pallocce ha ricevuto il film La nostra quarantena.

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Sport: mercoledì di calcio, e così i motori tornano ai box.

Da segnalare: Crosetti si smazza il "punto sulla giornata" al posto di Mura che in settimana "si riposa". Giulio Cardone si fa la Lazio, ma dalla redazione. Giuseppe Calabrese brucia il collega Ferrara e va a Verona per la Viola. Il pezzullo su Frosinone-Carpi non è firmata. Mezza pagina per Gessi Adamoli sul calcio genovese "in vendita".

E ancora Calandri, sul giallo Rossi.