giovedì 15 ottobre 2015

Vita di redazione 1022. Papa Francesco contro tutti.

VITA DI REDAZIONE del 13/10/2015
Durata: 11'40”

Daniele Mastrojack Mastrogiacomo, insolitamente stanziale, studia però le mappe del suo prossimo tour. Chissà dove verrà catapultato dagli eventi?




Silvia Bernasconi, già ragazza dall'orecchino di perla e adesso non più, ha i capelli sciolti, come sempre, che poi preferisce legarsi dietro la nuca.





Lavinia Rivara si tonifica con un buon caffè in previsione del suo intervento. Così facendo denuncia però la presenza di un paio di bracciali, piuttosto interessanti e che finora erano rimasti ignoti a causa delle precedenti inquadrature nella “Situation Room”. Grazie regia.





Rarità feticistica, che purtroppo il fermo immagine non riesce a rendere in pieno, ma quello del Diretùr è un occhiolino, anche se non sappiamo a favore di chi. Forse del messo che stava uscendo.




Il Diretùr dice che guardando la prima pagina di Repubblica spicca la notizia del Sinodo con la fronda, che covava sotterranea, verso papa Francesco. Tutto è emerso con la lettera, rivelata dal vaticanista dell'Espresso Sandro Magister, anche se confermata solo da una parte dei firmatari. Ma la lettera esiste ed è un documento di resistenza nei confronto del Papa e denuncia la divaricazione tra pastorale e dottrina della Chiesa. Il Diretùr cita anche Paolo Rodari, molto addentro nelle segrete stanze e un'intervista di un cardinale al Corriere della Sera. La questione è la comunione ai divorziati, verso i quali Francesco ha aperto la porta della misericordia. Addirittura emerge una messa in discussione della figura di Francesco, accusato di un'interpretazione “mondana” della dottrina, di essere compiacente e compiaciuto. In altri termini, di “pensiero debole”.

Esiste un ribaltamento che parte di Chiesa e opinione pubblica faticano ad accettare ed è il passaggio dalla logica di condanna ad una logica di misericordia. Che si accompagna, poi, ad un'altra rivoluzione: Francesco passa dai precetti al Vangelo e questo erode quel deposito di tradizione, frutto della trasformazione da cristianesimo a cristianismo, un'ideologia pronta per l'uso quotidiano da gettare nel mercato politico. La Chiesa sente di perdere, in questo modo, autorità rispetto a quando brandiva la croce della condanna, mentre con la misericordia si conquista un altro tipo di autorità, vale a dire il seguito dei fedeli. Ma questo sembra interessare meno i firmatari della lettera.

In ordine di apparizione.

Marco Mathieu (Cronaca), all'esordio stagionale, riferisce dello scandalo (tanto per cambiare) che investe la Regione Lombardia (settore Sanità) con l'arresto di Mantovani, numero due di Maroni. Le accuse nei suoi confronti sono concussione e corruzione aggravata. Il vice governatore (Forza Italia) era atteso alla giornata della legalità.

Che peccato il forfait dell'uomo giusto al posto giusto.

Lavinia Rivara (Politica) annuncia che oggi è la giornata della riforma costituzionale. Il ddl Boschi riceverà il voto finale nel pomeriggio. La Lega uscirà dall'Aula, i 5S esprimeranno in qualche modo la loro protesta, mentre B. ha radunato i suoi ancora incerti se andare sull'Aventino, oppure restare in Aula sena votare. Renzi celebra l'evento salutando i gufi.

Avrà aggiunto anche un ciaone?

Alberto Mattone (Esteri) riferisce che la giornata a Gerusalemme è cominciata con attacchi simultanei di coltelli e pistole. Morto un israeliano di 60 anni, un altro uomo ucciso e i due assalitori entrambi ammazzati dalla polizia. Una terza persona è stata accoltellata per strada. Bilancio finale: 20 israeliani feriti, due morti assieme a due palestinesi.

Quando il buongiorno ha coltelli e pistole in bocca, invece del proverbiale oro.


Visto si stampi
@Frank201410

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