lunedì 2 novembre 2015

Appunti della sera: soprannomi presi in prestito e anagrammi con più padri.

Apriamo con una piacevole sorpresa. Ieri Gianni Mura, nei suoi consueti Cattivi Pensieri, definisce la sua collega Emanuela Audisio "Nostra Signora dello Sport", esattamente come l'abbiamo ribattezzata noi qui su PPR.


Non capiamo se si tratta di un omaggio a PPR o se è un soprannome già utilizzato da Mura per chiamare la Audisio. Esploreremo in privato.

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Era un mercoledì di 18 anni fa, quando per la prima volta i siciliani hanno trovato in edicola la cronaca regionale di Repubblica. Auguri.





















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Il nuovo Venerdì di Repubblica non è tutto rose e fiori. È infatti arrivato anche un commento controcorrente:
Ciao Pazzo,
onestamente io ho trovato il nuovo Venerdì particolarmente deludente, e definirlo restyling (Mura aiutaci! mi pare eccessivo, già la definizione di "soft" (Mura aiutaci) mi pare renda meglio l'idea sull'effettivo impatto nel giornale: quasi pari allo zero. Salvo solo i disegni di Gipi, per cui ho un debole. 
Peppe

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Segnaliamo, sulla prima di RSport di oggi, un divertente refuso-errore di un grafico che scrive Bum Bum Mancini anziché Boom Boom Mancini. Peccato veniale.




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Sull'inserto La Lettura del Corriere, Antonio D'Orrico demolisce il nuovo libro di Michele Serra Ognuno potrebbe.


























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Vi ricordate lo strepitoso anagramma su Ignazio Marino di settimana scorsa?

Bene, ci è arrivato un commento di Davide Pascarella che attribuisce  la paternità di quell'anagramma a tale Vizi Coloniali, che lo avrebbe pubblicato su Twitter il 25 giugno scorso, come da screenshot qui sotto.


Caro Pascarella, 
facciamo i complimenti a Vizi Coloniali, anche se vogliamo ricordare che gli anagrammi non sono opera di ingegno, sono lì e qualcuno se ne accorge e qualcun altro no. Nessuno garantisce che il giorno prima lo stesso anagramma non l'avesse pubblicato qualcun altro.
E queste sono cose che il mitico Bartez ha sempre sottolineato, tanto è vero che non si è mai vantato di un "suo" anagramma.

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Il nostro collaboratore ElleElle ci segnala questo articolo per il ventennale della morte di Rabin, apparso sul Fatto Quotidiano e che porta la firma dell'ex republicone Leonardo Coen.




















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Chiudiamo con due chicche tratte dalla newsletter mattutine di Marione Calabresi.

Ecco la prima:
Le notizie di ieri sono arrivate quasi tutte dalla sponda Sud del Mediterraneo, tanto che il nostro corrispondente dal Medio Oriente Maurizio Molinari, che si trova a Istanbul, a un certo punto della giornata si era trovato nella condizione impossibile di scrivere cinque pezzi: due sulle elezioni turche (li ha fatti), il racconto della bimba Mayar (che ha incontrato), mentre ha passato la mano sugli sviluppi dell’aereo russo precipitato e sulle nuove tensioni tra Libia e Italia.

E questa è la seconda:

Sabato abbiamo festeggiato i quarant’anni di Tuttolibri, con un inserto bellissimo, ma questa che si apre è una settimana che porta una novità ai nostri lettori. Da giovedì sarà in edicola con La Stampa e con il Secolo XIX un nuovo settimanale che in un solo grande foglio, ripiegato tre volte su se stesso, approfondirà il tema chiave del momento. Si chiama Origami e va toccato (e scoperto) con mano. Il primo numero, che esce giovedì 5 novembre, è su Vladimir Putin. Sarà Cesare Martinetti, già vicedirettore de La Stampa e nostro editorialista, a guidare Origami e in questo editoriale vi spiega perché.




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