mercoledì 11 novembre 2015

Vita di redazione 1039. Il mistero della scomparsa di Gabriele Isman.

VITA DI REDAZIONE del 10/11/2015
Durata: 12'21”

Stefano Folli indugia ancora nella newsroom, mentre attorno al tavolo-che-conta Alessio Sgherza ha rilevato il diretùr 2.0 Giuseppe Smorto. Dalla parte opposta sta Gabriele Isman che, per adesso, controlla che il suo smartphone sia acceso e connesso. Preciso.




Riprende il suo posto Valentina Desalvo che si è soffermata sulla home del Corriere del Veneto (regionale del Corriere della Sera). Pensierosa.




In una giornata che non prevede la partecipazione degli Esteri, il regista Giorgio Caruso riesce a rendere comunque protagonista Francesca Caferri. Immancabile.




Adesso GI è impegnato in una scrupolosa pulizia degli occhiali che poi appoggia, belli lucidi, sopra la scrivania. Poi il mistero della sua scomparsa coincide con l'arrivo di Giuseppe Cerasa, che dunque c'è, ma è GI che adesso non c'è. Che sia andato dall'ottico?






Era dalla clausura del 2014 (quindi ultimo trimestre) che Claudia Morgoglione non interveniva in Reunio. Un anno, mese più, mese meno. Reaparecida.




Il Diretùr dice che nelle vicende travagliate della lotta eterna e della tentazione demoniaca dello sport da un lato di separarsi dall'illusione del doping, dall'altro di servirsene, siamo davanti a un salto di qualità.
L'Agenzia mondiale antidoping denuncia un vero e proprio complotto, che avrebbe portato a truffare
l'Olimpiade di Londra, incentrato su atleti russi, manipolando i test di controllo e distruggendo 1417
provette. Il salto di qualità è dovuto non solo all'apporto di medici e dirigenti compiacenti, ma con una scelta di Stato, con il concorso di dirigenti ministeriali, soprattutto con la collaborazione del Fsb (l'ex Kgb).

Tutto ciò getta sospetti sui passati Giochi Olimpici invernali di Sochi e proietta ombre sul Mondiale di calcio del 2018 assegnato a Mosca. La vicenda s'inserisce in un quadro di conflitti tra Occidente e Mosca (Crimea, Siria), in un clima da “guerra fredda”.

Putin non ha ancora preso posizione, ma questo va ad inficiare la logica imperiale con un presidente che si compiace delle sue performance atletiche. Poi la tentazione demoniaca, un misto di “Cuore di cane” e della “Diavoleide” di Bulgakov, il tentativo di manipolare uomini e donne. Uno Stato che usa le persone per ottenere dividendi di potenza, una logica consustanziale all'idea della Russia e di cui l'Urss è stata un'incarnazione metafisica del potere. Ma la corazza imperiale che usa tutto a beneficio dello Stato è preesistente ed è eterna, prima e dopo il sovietismo. Intanto pendono le richieste di sospensioni e squalifiche di atleti e della Russia da tutte le competizioni di atletica per due anni.

In ordine di apparizione.

Mattia Chiusano (Sport) rimarca quanto sia sconvolgente il dossier della Wada. Le accuse sono ritenute infondate da parte russa, tuttavia il ministro dello sport, pluricitato nel report, è disponibile a collaborare per ridurre al minimo i danni, che però ci saranno. La Iaaf, infatti, deciderà in settimana la lunghezza della sospensione in vista dei Giochi olimpici di Rio nel 2016. Quindi MC ricorda il retroscena odierno sul cartaceo. Qui interviene il Diretùr che ricorda il pezzo di denuncia di Eugenio Capodacqua, oltre alla cronaca di Nicola Lombardozzi e il commento di Vittorio Zucconi. C'è poi Emanuela Audisio che racconta del doping di Stato della Ddr.

Antonio Maida (Cronaca) esordisce riferendo della visita del Papa a Firenze, il primo viaggio dopo
Vatileaks 2. Si è recato a Prato, ricordando lo sfruttamento sul lavoro e poi ai vescovi ha raccomandato di non essere ossessionati dal potere, concludendo con: “Dio salvi la Chiesa dal potere e dalla ricchezza”.

Lavinia Rivara (Interni) constata le divisioni nel centrosinistra, dopo che il nuovo soggetto politico “Sinistra Italiana” si è pronunciato sulle alleanze, anche con il M5S (che ha rifiutato) e contro il Pd. Si prospettano le candidature di Fassina a Roma, De Magistris a Napoli e Airaudo a Torino. Il Diretùr e LR concordano che sembra ripetersi la maledizione della sinistra: il cannibalismo.

Claudia Morgoglione (Cultura) ricorda la grave perdita subita dalla cultura francese che piange il filosofo André Glucksmann. La sua analisi teorica – spiega CM – si è sempre incrociata con l'impegno civile. Dopo il “maggio francese” nel '68, fondò con Bernard-Henri Lévy la generazione dei «nouveaux philosophes».

Negli ultimi anni fu molto attivo sul terreno dei diritti umani con particolare attenzione verso la Russia di Putin. Si sentirà la sua mancanza.


Visto si stampi
@Frank201410

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