Nell'articolo viene riportata una dichiarazione del procuratore generale Loretta Lynch: "Non esiste aula nelle nostre scuole per discriminazioni di qualsiasi tipo, inclusa quella contro gli studenti transgender a causa della loro identità sessuale".
A una prima lettura sembra tutto corretto, ma rileggendo bene, suona un po' strano quell'inizio "Non esiste aula nelle nostre scuole", come scopriremo più avanti.
Largo Fochetti rilancia l'articolo su Twitter, limando la frase che diventa: "Non c'è aula per la discriminazione razziale". Il tweet viene intercettato dalle grinfie di Fabio Massi che si pone il dubbio: " Forse avrà detto non c'è spazio" #theresnoroom
Fabio gira la domanda a Licia Corbolante, conosciuta su Twitter con l'account @Terminologia, la quale conferma che "non c'è aula" non ha senso e che molto probabilmente la versione originale era "there's no room" che in inglese significa appunto "non c'è spazio".
Licia coinvolge noi di PPR che a caldo confermiamo l'errore e annunciamo un post (questo che state leggendo) in giornata.
Nella discussione si rinfila Fabio Massi che dà un alibi al traduttore scrivendo che forse si è fatto influenzare dal contesto "scuola".
Un altro lettore twitta addirittura la schermata di Google Translate con la frase incriminata tradotta.
Morale della favola, se non si è proprio madrelingua e non si è sicuri al 100%, a volte basta usare gli strumenti che la rete ci mette a disposizione.
E comunque l'errore è ancora online.
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