martedì 24 gennaio 2017

Anche Repubblica ha iniziato ad anteporre l'immagine al pensiero?

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Gentile Feticista, 
desidero segnalare il mio disappunto per un aspetto fondamentale del rinnovamento grafico di Repubblica: i titoloni. La lievitazione delle dimensioni dei titoloni in blu cobalto, la nuova cifra degli articoli di grande cronaca o di approfondimento, è inversamente proporzionale alla lunghezza degli articoli. Così, a fronte di un impatto grafico che sembra esplodere in un urlo, il contenuto diventa sempre più scarno, perché non ha lo spazio per svilupparsi. Quanto alla valutazione estetica, lavariatio dimensionale che si riscontra in poche parole (vedi pagina 6 e 34 del giornale di oggi, nelle foto) non è armonica, è quasi cacofonica (per rimanere in tema di urla). Questa scelta grafica, che è emersa in sordina e ora si impone in molte pagine, mescola caratteristiche dei rotocalchi di gossip e dei tabloid al concept che va di moda per molti siti internet (vedi la struttura di molti siti rinnovati durante il governo Renzi).
Anche Repubblica ha iniziato ad anteporre l'immagine al pensiero?
Cordiali saluti
Matteo Fabbri



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