venerdì 17 marzo 2017

Un altro lettore sull'orlo di una crisi di nervi: proseguire con Rep o passare al Fatto?

Tenendo fede al nostro motto "Critichiamo ciò che amiamo", riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Carissimo Pazzo,
sono il solito rompicoglioni.
Ma cos'è diventato il nostro amato giornale?

Si continuano a perdere pezzi (Giugliano l'ultimo), qualcuno ha notizie di Cordero, Prosperi, Pace, Pellegrino? Salvatore Settis scrive per Repubblica o per il Fatto ? Si sono persi Gad Lerner e Barbara Spinelli, Gabriele Romagnoli e Carlo Verdelli (recuperarlo no eh?), a tacere di Buttafuoco, Boeri, Penati. Curzio Maltese e Filippo Ceccarelli al Venerdì e basta. 

Le pagine economiche ridotte ad un bollettino. Pagine interne dedicate a cose inutili. E chi ha avuto la brillante idea di piazzare la rubrica della De Gregorio ad impoverire la pagina dei commenti? Su D stava benissimo, o magari sul Venerdì, ma lì riduce gli spazi alla parte migliore del giornale. Perfino il numero delle righe dei commenti è ridotto. 

Acquisti come Melloni, Toscano, Messori: ma davvero, con le perdite subite, si pensa di ovviare in questo modo? Le vendite in calo vertiginoso, anche io sono fortemente in dubbio se continuare ad acquistarlo. 

Non posso leggere Il Fatto assolutamente. Ma ci siamo ridotti così per libera scelta o per sventura?

Ciao, Nicola Purgato

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