giovedì 23 novembre 2017

Nuova Repubblica: miscellanea di reazioni, commenti e feticismi - Parte settima.

Stamattina ho sentito un anziano signore dire all'edicolante che Repubblica "era più bella prima".

Riccardo Canetta su Twitter

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Da Il Fatto Quotidiano di oggi:

Ai vertici di Repubblica la scelta del fondatore di riabilitare Berlusconi in funzione anti-grillina semina lo scompiglio. Nella sua rubrica su Radio Capital, Circo Massimo, l’ex vicedirettore del quotidiano, Massimo Giannini, non si trattiene e parte all’attacco. “Bella botta, quando l’ha detto, io ero lì ed è calato un po’ di gelo, mi ha colpito”, esordisce l’editorialista e poi spiega: “Il fondatore è come la magica Roma, non si discute, si ama, dopo di che su questa cosa sono in dissenso da lui perché se ricordiamo quello che è stato Berlusconi e il berlusconismo nella lunghissima avventura di Repubblica onestamente prima di dire scelgo Berlusconi ho qualche difficoltà, sarei prudente”. “Non dobbiamo scegliere per forza tra l’uno e l’altro e possiamo anche insistere nell’accanimento terapeutico di chi vorrebbe una sinistra diversa” auspica Giannini. In serata, a Otto e mezzo su La7 arriva anche il commento del direttore del quotidiano Mario Calabresi, che alla domanda di Lilli Gruber si sfila prudentemente: “Per fortuna hanno fatto una legge proporzionale e non sono obbligato a scegliere l’uno o l’altro”. E alle elezioni a Ostia che avrebbe fatto? Incalza la conduttrice. “Là c’era un problema serio di alleanze, avrei votato Cinque stelle” risponde Calabresi.


























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A me la Nuova Repubblica piace molto. È più compatta, maggiormente leggibile e dedica grande spazio ai commenti. Un vero giornale europeo, insomma. Se eliminasse i pezzi di Rampini e provasse a capire gli Usa sarebbe perfetta.

Umberto magni via Twitter

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Andrea Marcenaro, sul Foglio, spiega perchè "Non avremo "il font Giuliano". Una scelta del direttore Cerasa fa saltare la riforma grafica del Foglio.







































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Da La Verità di oggi:

Eugenio Scalfari sarà ricordato come il fondatore di Repubblica; Mario Calabresi come l'affondatore.

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Caro pazzoperrepubblica,

al primo impatto la nuova Repubblica promossa a pieni voti e, come immaginavamo, la carta resta quella di prima, graficamente bella ed essenziale la vedo da semplice lettore più europea come quotidiano intendo, belle le divisioni e chiare, piccoli difetti troppe pagine 70 più 16 edizione Torino e ahimè ancora troppa politica interna e cronaca ma forse esagero.

Piervittorio Miatton sulla nostra pagina Facebook

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Due foto ultrafeticistiche pubblicate da Giancarlo Mola su Facebook.







































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Ieri mattina durissima reprimenda di Filippo Facci nei confronti del neodirettore di Repubblica Tommaso Cerno definito il neo Vendola del giornalismo italiano. 

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Lavoro mirabile quello fatto per la Nuova Repubblica, il font Eugenio è leggibile, la mano di Franchi si vede ed è un bel leggere. 

Sfogliato in digitale, ho provato invano a cercare il cartaceo in tre edicole nei pressi dell'ufficio. Buon segno! Almeno l'onda lunga della curiosità ha fatto il tutto esaurito. Che è sempre meglio di sbirciar pile impolverate a fine giornata nelle ultime edicole sopravvissute. 

Passiamo alla Rep: https://rep.repubblica.it/. Una meraviglia. Riprende il concept del cartaceo e ne amplifica la novità. Il font Eugenio ovviamente è sostituito dal classico dei classici: il Times New Roman per lasciare il legame forte con la controparte cartacea. 

Spazio anche allo scrigno di Robinson con il ripescaggio dei "Longread". 

Bellissimo il piedino "è questo è tutto" che a me fa sempre pensare al maialino dei cartoni.

Pazzo Per Repubblica ne sta già scandagliando ogni singola pagina.

Antonino Pintacuda sulla sua pagina Facebook

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L'attento Saverio Lombardo, su Facebook, ci segnala l'intervista del settimanale Oggi a Federica Angeli, tutt'ora in edicola.

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