riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Caro Pazzo,
CdB già in passato rilasciò interviste al Corriere, come anche Scalfari. E' una prassi: non ci si fa intervistare dal proprio giornale. Resta il fatto che CdB ci va giù molto duro col nuovo corso e con Scalfari. A questo proposito, mi chiedevo come mai Flores d'Arcais un mese fa avesse bombardato da Micromega (cioè Repubblica) proprio contro Scalfari. Da dove prendeva forza tutto l'ardire di Flores d'Arcais? Adesso mi è più chiaro. E' in corso una lotta interna a Repubblica. Si attendono sviluppi.
Cavour
crediamo che l’Ingegnere sia presente (tramite l’Ad Mondardini) ogni giorno nelle faccende di Repubblica e quindi poteva anche esprimere il proprio dissenso nelle segrete stanze, senza spiattellarle ai quattro venti e per di più sul giornale principale concorrente.
Repubblica attraversa, inutile negarlo, un momento molto delicato sul piano diffusionale.
Il giornale rappresenta storicamente una comunità di lettori unica nel Paese e senza scomodare ideologie e nostalgie pensiamo che ci sia uno spirito identitario molto alto nel suo lettorato.
Ci chiediamo però se il suo futuro sia quello in fondo evocato da CDB cioè un giornale partigiano collettore di isterie e populismi di pancia oppure un foglio liberal rappresentativo di una moderna classe produttiva e tesa ad un futuro senza muri e ideologie novecentesche.
L'intervista al Corsera susciterà all’interno di Repubblica molti mal di pancia e credo che sia Scalfari che Calabresi siano molto amareggiati.
FS
7 commenti:
Completamente d'accordo col FS.
Proprio perché CdB poteva esprimere la sua opinione nelle segrete stanze, e non l'ha fatto, ritengo che dentro Repubblica sia in ebollizione qualcosa. Se per uscire dalle "ideologie novecentesche" devi sdoganare Berlusconi, mi sa che devi tarare meglio la bilancia. Comunque, staremo a vedere.
Resta da capire che significhi "... un foglio liberal rappresentativo di una moderna classe produttiva e tesa ad un futuro senza muri e ideologie novecentesche.”
Oltre allo stile da pubblicità di un dentifricio, preoccupa l'allusione agli scaricandi "muri e alle ideologie novecentesche", laddove per ora si intravedono esattamente quei pesanti retaggi quando si va a intervistare Al Sisi (magari perché si preferisce sull'Egitto il patronato politico statunitense a quello russo - per carità, liberi di pensare e scrivere quel che si vuole, però bisogna ammetterlo), Rajoy (allineato col blocco coalizionista bruxellese, anche qui sarebbe d'uopo una parola di chiarimento sulla linea politica del foglio liberal), ecc ecc
Stefania
Repubblica non può essere il clone del “Fatto”. Vuole rappresentare un’area un po’ più ampia e articolata della ridotta neointegralista alla quale, tra le righe, sembra anche richiamarsi l’intervento dell’Ingegnere. Con tutte le sue inevitabili contraddizioni. E di Repubblica e di quest’area. La pluralità, se non è cerchiobottismo (vedi il Corriere di tante sue stagioni), giova a un giornale e non lo impoverisce. Al di là della diatriba sui termini il FS ha ragione.
A parte il fatto che Scalfari ha detto una cazzata, ed è vero che quella frase non ha fatto piacere - credo - a nessun lettore di Rep (detto tra noi, sarebbe meglio se non accettasse gli inviti alle varie trasmissioni, visto che non riesce a concludere nessun ragionamento, ripetendo, peraltro, cose dette già varie volte (tipo la visita a casa Berlusconi con Caracciolo)), non ho proprio capito il senso delle dichiarazioni di CDB sul tipo di giornale ("deve avere degli spigoli ..."): mi sembra che la scelta fatta sia proprio quella di non essere equidistante, ma di prendere posizione anche in modo violento (vedi campagna pubblicitaria) e poi, sulla condirezione, che dire: forse non ricorda quando Gianni Rocca era il condirettore di Scalfari, ruolo che ha mantenuto per molti anni, sino alla direzione di Mauro; soprattutto, fare un'intervista così a dieci giorni dal lancio del nuovo giornale (tra l'altro bellissimo), vuol dire sputtanare chi si è impegnato a farlo e disorientare i lettori, vecchi e potenziali; per che cosa, poi? per cacciare Calabresi? non penso lo si possa mandar via senza capire se il rilancio possa avvenire; mandar via Cerno (sul quale non posso che confermare il giudizio di CDB)? ma è arrivato un mese fa, ... come si fa?
Credo abbia ragione Dagospia, ahime ...
D'accordo con FS anche se sul resto sono abbastanza d'accordo con CDB
Caro FS, auspichi "un foglio liberal rappresentativo di una moderna classe produttiva, tesa ad un futuro senza muri e ideologie novecentesche". Guarda che un foglio così c'è già, ed è IL FOGLIO di Giuliano Ferrara. Ferrara è un libertino che sta sempre con il potente di turno, infatti è un ateo papista già comunista già craxiano già informatore CIA già ministro del pregiudicato Berlusconi, l'amico di Dell'Utri (che è in galera perché "faceva da cerniera fra il gruppo Berlusconi e la MAFIA", così la sentenza). La borghesia rappresentata da Repubblica invece crede ai valori della legalità: per questo l'endorsement di Scalfari a Berlusconi non è stato vissuto come un banale paradosso dai suoi lettori storici, ma come un grave tradimento di certi ideali. Di Maio non mi piace perché è politicamente un incapace e professa valori di destra che non condivido, ma non è un criminale. Certi confini vanno tracciati e difesi, e le ideologie novecentesche non c'entrano nulla. C'entra la democrazia Scusa lo sfogo, ma la franchezza a volte aiuta a evitare certe confusioni. Buon lavoro.
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