giovedì 12 aprile 2018

Scarabocchi e Feticismi del Giorno: Lopapa e la misteriosa Franca e le Idee che tornano Idee.

Nota di servizio: domani il blog non verrà aggiornato, sempre a causa dello scartamento ridotto.

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Prosegue la Bottureide:

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

La penso come PPR, perché Bartez intervenne anche a difendere Crozza durante #copiaeincrozza. Il titolo del suo articolo era "Le frasi si possono rubare, l'importante è dirle bene". Scriveva Bartez (10 febbraio 2012): "E' il comico che rende grande una battuta ed è un concorso imprevedibile di circostanze che rende grande un comico." Adesso Bartez interviene a difendere Bottura, che non è un comico e le battute le scrive, col fatto che le battute non hanno copyright. Molto bene. Del resto, se Saviano è stato condannato per plagio e continua a essere riverito, accanirsi contro Bottura non ha molto senso. 
F. Basso

Gli risponde Sergio

Buongiorno, faccio garbatamente presente che Bartez non parla di Bottura ma presenta un'iniziativa presumibilmente non messa assieme in pochi giorni, e che il titolo di un articolo non è mai dell'articolista. 

E ancora:

Ieri però Bottura la butta in caciara. Scrive "In pochissimi giorni di vita questa rubrica si è già guadagnata l'onore di qualche irritazione". Lasciando intendere che la polemica è per la sua satira. E non perché beccato a copiare. Vabbè. 
Bob

Infine:

Scusate tutti ma parlare di plagi qui è come... parlare di corda in casa dell'impiccato! :-) Saviano, Rampini, Augias, Galimberti: i più bei nomi di Repubblica sono stati beccati a plagiare eppure continuano a scriverci. Bottura può stare sereno e può continuare a plagiare chi vuole. 
Zanzibar
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Caro Pazzo,
chissà chi è la misteriosa Franca che viene oggi citata da Carmelo Lopapa, nel suo articolo sul centrodestra di p. 13, quando riporta l’opinione di Antonio Tajani, che bacchetta sonoramente i grillini (“Di Maio deve chiederci scusa e un loro governo non aiuterebbe l’’Italia”). Confesso di non averlo capito, per quanti sforzi abbia fatto. Almeno fino al momento in cui ho recuperato qualche debole reminiscenza scolastica per ricordarmi del famoso detto, più volte richiamato anche da autorevoli studiosi, “Franza o Spagna purché se magna”. Forse era questo che intendeva dire Lopapa. E allora perché, al posto di “Franza”, scrive “Franca”? A cosa vuole alludere? Cosa sottintende che noi non riusciamo a comprendere? Perché Franca e non Franza? 


Calaber



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Salutiamo il ritorno di Xavier Iacobelli alla direzione di Tuttosport.

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Dal cartaceo di oggi.

In prima pagina nessuna faccina di NSDR e nello Spazio Idee tornano, di fatto, solo le Idee.
Che a Largo Fochetti abbiano letto il commento di Alebigigher che ripubblichiamo:

Tornando all' "annoso dibattito" riguardante la grafica della prima pagina, dopo un po' di tempo mi viene da fare una considerazione sulla colonna delle "idee". All'inizio tutti gli editoriali e commenti finivano lì dentro (vi ricordate, perfino il primo editoriale post-restyling di Calabresi, che di regola avrebbe dovuto stare di spalla a sinistra). Più il tempo passa, più gli editoriali e i commenti finiscono disseminati in tutta la pagina, come accadeva prima e come fanno un po' tutti. Così, la colonna delle "idee", sempre più usata per interviste e spazi promozionali, mi sembra abbia perso il ruolo che, almeno all'inizio, appariva ben definito. Non è forse il caso di toglierla del tutto? O se proprio, toglierle l'intestazione? Personalmente protenderei per la prima ipotesi.

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Oggi cambia collocazione la nuova rubrica di Bottura. Il calembour nel titolo, però, resta confermatissimo.


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Il Pianeta Repubblica oggi è su una pagina sola.

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Nel suo pezzo a pagina 17, Stefano Bartezzaghi sbaglia la citazione di Fellini agli Oscar: era "Giulietta, stop crying" e non "don"t cry".

Fabio P.


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A Emiliano Morreale non è piaciuto Io sono tempesta di Daniele Luchetti.


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Andrea Sorrentino è andato, con virgola,  a fare la Lazio a Salisburgo.

2 commenti:

MUDD ha detto...

Signor Calaber,
a proposito della misteriosa Franca: forse si è trattato, più semplicemente, di correttore automatico

Calaber ha detto...

Lo penso pure io, ma il problema è esattamente questo. Una volta c’erano gli occhiuti correttori di bozze, grandi, nobili e mai abbastanza celebrate figure. Oggi viviamo (e scriviamo) sotto l’imperio del correttore automatico, un ignorantissimo e conformista sistema impersonale che, a non starci attenti, sta uccidendo la lingua.