venerdì 6 settembre 2019

Appunti di giornata: il Merlo distratto, la pochette di Conte e il brutto vizio delle vedove e dei righini.

Alcuni FeticisMini dal cartaceo di oggi

Francesco Merlo nel suo pezzo di oggi scivola due volte.

La prima ce la segnala Libero Petrucci su Twitter: Caro Pazzo, ti prego dì a Merlo che Affaccete Nunziata trattasi di storica canzone romana e non napoletana.

Tra l'altro FM scrive Affàcciate ma la versione corretta sarebbe Affaccete.


Rincara la dose Fabio P. che ci segnala che, come spesso accade, Francesco Merlo fa le citazioni a memoria e sbaglia. La frase corretta dell'Amleto è: c'è del metodo in questa follia e non c'è una logica in questa follia.


Nella stessa pagina c'è un pezzullo di Silvia Luperini che parla della particolare pochette a quattro punte indossata ieri dal premier Conte. 

A un certo punto SL scrive "il fazzoletto in battista", sbagliando perché il nome del tessuto è batista con una t sola. Ci aveva fatto una gag anche Gigi Proietti.


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Sempre sul giornale di oggi, riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Ciao Pazzo,

più leggo Massimo Giannini più ho l'impressione che sia diventato acidissimo, toni un po' troppo sopra le righe... Sembra Salvini.

Rettifico: sembra un Salvini che sa scrivere.

EF

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Sempre Fabio P., scrupoloso osservatore dei feticismi tecnici, ci segnala che una volta a giornalisti e tipografi si insegnava a evitare le "vedove" cioè i "righini" al termine di una frase che aprono una colonna. 

Oggi a pagina 10 escono due obbrobri nello stesso pezzo. Sarebbe bastato tagliare una parola all'inizio della prima calata.  Troppa fatica?



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Altre cose

L'attento Loris Cantarelli (alias illustrAutori) ci segnala che oggi il CorSera ha un unico inserzionista per tutto il giornale: Fontana Milano 1915.


La stessa cosa successe a Repubblica nel 1979, inserzionista L'Espresso, con la differenze che le manchette in prima erano di Rosè Cinzano.



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