lunedì 7 ottobre 2019

La prima volta di Robinson in giallo e altri scarabocchi freschi e arretrati.

Il bottino di sabato 5 ottobre. 

Prima volta di Robinson in giallo. E la testata di D si adegua.


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Riceviamo e volentieri pubblichiamo, a conferma della prima volta del Robinson giallo:

Robinsoneide - Al netto dei numeri attualmente dal rilegatore, in tutti quelli che ho a casa il colore giallo non appare mai in copertina. Domina l'arancione, giusto qualche numero celeste e verde

EF

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E sempre a proposito dell'ultimo Robinson, torna la rubrica Fotografia in ultima pagina con il commento di Marco Belpoliti.


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Osservatorio Errori/1:

Sull'ultimo numero dell'inserto RScienze, incongruenza tra la data dell'incipit e quella in didascalia.

Bastava controllare su Wikipedia.


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Osservatorio Novità

Su Repubblica di sabato, lo storyboard di Sergio Riccardi che ricostruisce la sparatoria di Trieste. 

Bella novità, che ci riporta ai tempi del Monello e dell'Intrepido

In attesa di firmare anche le infografiche.



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Osservatorio Dimenticanze

Su Repubblica di ieri, domenica, non hanno aggiornato La Prima Cosa Bella di Gabriele Romagnoli. Hanno rimesso quella di sabato.


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Osservatorio Inviati

Fabio Tonacci mandato a Trieste a dar manforte al collaboratore Giampaolo Sarti che sabato aveva fatto tutto da solo sulla sparatoria in Questura.

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Osservatorio Errori/2:

Erroraccio in un'infografica (non firmata) di oggi a pagina 6: compensazioni si scrive con la m non con la n.


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Ecco la prima pagina di oggi. Torna il TITOLONE cacciucchesco su due righe, ma non a pagina intera. Infatti di spalla c'e prezzemolino Saviano. In fotonotizia spazio al derby d'Italia InterJuve, con il commento di Gianni Mura. Anche oggi niente sommarietto andaerianda.


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Cose dai social

Crosetti elogia Guerrera.


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Un feticismo che riguarda Gianni Mura.


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Come non dare ragione a Libero Petrucci in merito all'incipit del pezzo di Rosella Postorino sul cartaceo di sabato.


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Altri Feticismi

Loris C. ci segnala l'uscita di Grand Hotel Scalfari - Confessioni libertine su un secolo di carta di Antonio Gnoli e Francesco Merlo.

Protagonista e interprete delle vicende del nostro paese, Eugenio Scalfari ha scelto di raccontarsi a Francesco Merlo e Antonio Gnoli: ricordi, opinioni, riflessioni, giudizi su eventi e personaggi che ha incontrato e con cui si è scontrato nel corso di una vita. Un secolo di storia italiana sulle tracce di uno stile, un gusto, una cultura, un mondo «che erano soltanto suoi e che sono diventati nostri».

«Ci sono mille Scalfari e tutti mi somigliano un po’, con una vita molteplice e ormai indipendente dalla mia. Credo sia inevitabile, anche se so bene che il mito è nemico della storia. E però voglio provarci a raccontare questa lunga vicenda che è stata la mia vita nelle parti scomposte, nel flusso dei ricordi ora interrotti e ora ripresi. E chissà che, andando a caccia di dettagli incustoditi e fuori campo, non si possa acchiappare meglio la totalità del campo».

In libreria dal 24 ottobre 2019

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